Bergamo

Mafia a Bergamo, "interdittiva" contro un imprenditore condannato per tratta di schiavi

Il socio di maggioranza ha alle spalle due condanne e svariate indagini per reati gravi.

Mafia a Bergamo, "interdittiva" contro un imprenditore condannato per tratta di schiavi
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Il Prefetto di Bergamo Enrico Ricci ha emesso una comunicazione antimafia interdittiva nei confronti di una società operante nel settore della bonifica ambientale. Ne dà notizia la stessa Prefettura questo pomeriggio, mercoledì 2 novembre. Non noto il nome della società e dell'imprenditore destinatari del provvedimento.

Interdittiva antimafia contro un imprenditore

Le interdittive antimafia sono disposizioni previste dal Codice Antimafia, che hanno lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose nel mercato. Anche in assenza di condanne definitive, i Prefetti possono infatti disporre il divieto per  alcuni soggetti di fare affari con la Pubblica amministrazione, o a ricevere fondi pubblici, se esistono elementi "oggettivi" che gettino sospetti fondati sulla trasparenza dei soggetti destinatari del mandato, come rinvii a giudizi per gravi reati, o misure cautelari disposte da un Tribunale.

Tratta degli schiavi e sfruttamento della prostituzione

Nel caso specifico, il socio di maggioranza della società di bonifiche ambientali gravata dalla misura risultava già indagato per vari reati, tra cui trasferimento fraudolento di valori, appropriazione indebita e auto-riciclaggio. È stato inoltre condannato per il reato di "acquisto e alienazione di schiavi" e per sfruttamento della prostituzione. Da qui la decisione del Prefetto, che ha rilevato i necessari "criteri ostativi" necessari al provvedimento.

Dodici ordinanze interdittive in due anni in Bergamasca

"L’informazione interdittiva costituisce uno dei principali strumenti di prevenzione amministrativa nel contrasto alla criminalità organizzata. Si tratta di un provvedimento adottato dopo puntuale istruttoria svolta dal gruppo interforze antimafia, coordinato dalla Prefettura e del quale fanno parte Questura, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione Investigativa Antimafia, con la comune volontà di salvaguardare l’economia legale" spiega una nota della Prefettura bergamasca. Salgono così a 12 le interdittive antimafia adottate dalla Prefettura di Bergamo negli ultimi due anni.

 

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