Comunità in lutto

"Addio Giorgia, sii l'angelo custode dei bambini di Fornovo"

Stamattina nella chiesa parrocchiale l'ultimo saluto, pieno di commozione, alla bambina di 9 anni che era affetta da una rara encefalopatia. Si è spenta venerdì all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

"Addio Giorgia, sii l'angelo custode dei bambini di Fornovo"
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Un piccolo angelo è volato in cielo, addio Giorgia. Grande commozione e partecipazione questa mattina, martedì 1 novembre, nella chiesa parrocchiale di Fornovo per l'estremo saluto alla piccola Giorgia Chinaglia, 9 anni, che si è spenta venerdì all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove si trovava ricoverata in terapia intensiva pediatrica per una polmonite. La comunità di Fornovo si è stretta nel dolore di mamma Monica, papà Stefano e dei fratelli Manuel, Dalila e Matteo. Per lei, affetta da una sindrome rarissima, palloncini e fiocchi rosa sulla cancellata della scuola Primaria che frequentava e una chiesa gremita per le esequie funebri.

Addio Giorgia, un angolo è volato in cielo

Un'intera comunità in lutto, un paese che questa mattina - così come nei giorni precedenti - si è stretto in un forte abbraccio alla famiglia Chinaglia che ha perso il suo angelo, la piccola Giorgia di 9 anni. Era affetta da una rara forma di encefalopatia (sindrome di Wwox), unico caso in Italia. E la sua purtroppo breve vita è stata segnata dalla malattia e dalla sofferenza, ma anche dall'amore che l'ha circondata: da quello della famiglia che le è sempre stata accanto, di ospedale in ospedale, per scoprire da cosa fosse affetta, sin da neonata, a quello dei compagni e delle compagne della 4° C alla scuola Primaria del paese, che l'hanno salutata sul sagrato della chiesa ciascuno  con una rosa bianca in mano intonando in coro, insieme alle insegnanti, la canzone del "Palloncino blu".
"Eri la nostra certezza e ora non ci sei più. Siamo rimasti a fare i conti in questa vita senza di Te. Non doveva andare così, ti porteremo sempre nel nostro cuore", il messaggio che papà, mamma, fratelli e sorella hanno dedicato alla loro Giorgia.

Il parroco: "Giorgia è in braccio al buon Dio"

La piccola bara bianca è arrivata sul sagrato della chiesa parrocchiale di Fornovo stamattina alle 10.30. Ad attendere Giorgia Chinaglia e la sua famiglia per l'estremo saluto al piccolo angelo una intera comunità, commossa e chiusa in un rispettoso silenzio. Ai cancelli della scuola che Giorgia frequentava c'erano affissi palloncini rosa e fiocchi rosa e bianchi, sul sagrato, oltre ai fiori, una dozzina di palloncini blu. Ai piedi dell'altare, durante la messa celebrata dal parroco don Gianangelo Storari, la piccola Giorgia era "vegliata" oltre che dagli occhi amorevoli di mamma e papà, anche dai suoi peluches: un orsacchiotto e tra i fiori bianchi Topolino e Minnie. Difficile, anche per il parroco trovare parole di conforto davanti alla sofferenza di una famiglia.

 Voi, Monica e Stefano, siete dentro la "grande tribolazione", quella che è la più grande di tutte perché mai un genitore vorrebbe vedere partire prima il proprio figliolo o la propria figliola. Una tribolazione che incarnate in modo pieno, da tempo ormai, ma una grande tribolazione che, però, non muore su se stessa, non è priva di speranza, non è senza una possibilità di riscatto - le parole di don Storari durante l'omelia -. Perché, ci dice sempre la lettura, che questa grande tribolazione che sono i dolori dentro l'esperienza della nostra vita sono stati tutti lavati dal sangue dell'agnello. Cioè dal sacrificio di Cristo sulla croce. Che è l'unico aggancio che noi abbiamo per trovare uno spiraglio di luce nella morte di un bambino, di una bambina. Certo, nel nostro cuore c'è quella domanda prepotente: "Perché?". L'altro giorno, guardando questa piccola bara, dentro di me c'era un groviglio di domande, un intreccio di interrogativi, che in una parola sola era confusione, caos e anche un po' di arrabbiatura. Credetemi, dentro questo groviglio di confusione totale, ad un certo punto, ho sentito dentro come un qualcosa che assorbiva tutto questo caos e lo trasformava in una misteriosa serenità, quasi uno star bene interiormente: era semplicemente dono. Si chiama il profumo della santità. E' quello che la nostra Giorgia oggi ci consegna e senza il quale noi, oggi, siamo persi. Questo è il miracolo che produce il dolore innocente. I bambini sono patrimonio sacro di tutti, ecco perché la nostra piccola Fornovo è colpita, è stordita, riflette. Colpisce vedere come la morte di una bambina, di un bambino, provoca quella mobilitazione dei cuori che diventano un unico grande cuore che palpita, che è forte, che si sente una cosa sola. E allora, consentitemi, visto che Gesù ci ha detto: "lasciate che i bambini vengano a me". A me piace in questo momento pensare la nostra Giorgia in braccio al buon Dio. Lo so Stefano che avresti voluto continuare a tenerla in braccio tu, la Giorgia, tutti e due, ma siccome questo non è stato possibile, Giorgia come tutti i nostri morti non è nel nulla, non è sparita, ma mi piace pensare che in braccio al buon Dio possa chiedergli la consolazione prima di tutto per la sua mamma e il suo papà. L'unica risposta alla morte di un bambino è soltanto l'amore. E voi, cari genitori, l'avete accolta con amore, l'avete custodita con amore, l'avete accompagnata con amore. E sempre con amore sarà presente nel vostro cuore. Lei è l'angelo custode, davvero, che accompagna la vostra vita. E quella consolazione che chiede per voi e questa presenza, perché la consolazione di Dio è un accompagnamento in questa strada verso la santità. E la santità, e questa bimba silenziosamente ce lo dice, è realizzare in modo pieno, bello, in pienezza la nostra vocazione umana.

La preghiera dedicata a Giorgia

"Davanti a Dio siamo tutti uguali, non ci sono disabili, sono categorie che diamo noi umani". Questo l'altro messaggio che don Gianangelo Storari ha voluto lasciare ai fedeli durante la cerimonia funebre, prima di dedicare, con la voce rotta dall'emozione, alla piccola Giorgia la preghiera di un anonimo.

Caro Gesù, tu che sei tanto buono, fammi questo piacere, lascia una volta il cielo e vieni a giocare con me. Ora, invece, caro Gesù, ti chiedo di giocare lì in cielo con Giorgia che è appena volata da te. Ha solo 9 anni, ha gli occhi bellissimi, ha lasciato la sua mamma e il suo papà nello strazio, nel dolore più atroce che possa colpire due genitori. Accoglila come sai fare tu, falla sorridere, falla giocare insieme agli altri bambini che come lei avevi mandato su questo mondo come angeli per noi e che hanno concluso la loro missione e sono tornati da te. Aiuta il suo papà e la sua mamma a rassegnarsi lentamente a questo dolore senza parole, nella consapevolezza che Giorgia era un angelo inviato da te per farci diventare persone migliori. Ciao Giorgia, proteggici da lassù, stacci vicino e aiutaci a diventare davvero migliori perché tu, vedi, non ne avevi bisogno, noi sì. Ne abbiamo molto bisogno.

Il saluto commosso di compagni, maestre e della pediatra

Al termine delle cerimonia funebre è stata una delle maestre di Giorgia Chinaglia alla scuola Primaria di Fornovo a salire sul pulpito per tributarle un commosso saluto.

"Ciao piccola Giorgia, come è stato bello stare con te. La tua dolcezza ci ha sempre accompagnato. I tuoi grandi occhi sono stati lo specchio di un'anima tenera e pulita. Ora tu volerai sempre più in alto come il nostro amato palloncino blu. Non ti dimenticare di noi, ti porteremo ogni istante nel nostro cuore. Dolce stella, proteggici dal cielo e prega per noi perché l'amore eterno di Gesù colmi la nostra tristezza. Il nostro saluto non vuole essere un addio, ma un arrivederci in Paradiso. Ora vola, vola, vola! Un immenso abbraccio dai tuoi compagni e dalle tue maestre".

Tra le lacrime le struggenti parole di cordoglio che la pediatra, il medico che ha avuto in cura la piccola Giorgia in questi anni, ha voluto rivolgere ai genitori, Monica e Stefano. All'uscita dalla chiesa a dare l'ultimo saluto alla bambina c'erano i suoi compagni di classe, ciascuno con in mano una rosa bianca. Insieme alle maestre, sul sagrato, hanno intonato la canzoncina del "Palloncino blu", quella che Giorgia tanto amava, prima di accompagnarla sino al cimitero comunale dove è stata tumulata e dove ora riposerà in pace.

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