Ernesto Pellegrini si racconta, tra Inter e volontariato
L'imprenditore ed ex presidente dell’Inter dal 1984 al 1995 ha raccontato ai caravaggini l’origine della sua onlus.
"Non sono riuscito ad aiutare il “mio Ruben” e da quando ne ho la possibilità ho deciso di aiutare tutti i Ruben che incontro sulla mia strada". Così l’82enne imprenditore nel settore della ristorazione ed ex presidente dell’Inter dal 1984 al 1995 Ernesto Pellegrini ha raccontato, nell’auditorium della Bcc di Caravaggio, l’origine della fondazione nata nel 2013 che porta il suo nome.
Ernesto Pellegrini e il ristorante Ruben
L'incontro intitolato "Cav. Ernesto Pellegrini: tra Inter e volontariato" si è tenuto venerdì 30 settembre nell’ambito del progetto "Bergamo capitale per sempre" ideato dalla Provincia nel contesto di "Bergamo capitale italiana del volontariato 2022", per contribuire a dare continuità e futuro al mondo del volontariato bergamasco. Intervistato dal giornalista Pietro Razzini, ha svelato un episodio che ha segnato la sua vita: l’aver scoperto da un giornale che Ruben, uno dei contadini che da tre generazioni lavoravano per la sua famiglia, finito a vivere in una catapecchia in seguito all’esproprio della cascina, era morto assiderato. Il suo nome è quello che porta il ristorante aperto a Milano nel 2014, che ogni sera accoglie 500 persone che vivono un momento di fragilità, dove possono mangiare con ampia scelta di primi e secondi pagando la simbolica cifra di un euro. Una delle attività principali della onlus che si rivolge ai "nuovi poveri". Ad ascoltarlo tra gli altri c’erano il vicesindaco Ivan Legramandi e Carlo Mangoni, presidente del Consiglio comunale ma anche dell’associazione "Terre del Caravaggio", che come l'Amministrazione ha sostenuto la serata.
L'Inter dei record e il voto alla Madonna
Durante la serata, con tanti tifosi interisti, Pellegrini ha rivelato anche un aneddoto relativo alla stagione dei record 1988-89, legato al santuario caravaggino di Santa Maria del Fonte: fece un voto alla Madonna per far vincere alla squadra lo scudetto, che arrivò.
"Promisi che avrei fatto un pellegrinaggio in bici da Milano al santuario - ha spiegato - Lo feci ma a tre quarti mi venne a prendere mia moglie preoccupata che mi venisse un infarto".
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