Mancano anche i presidi: 35 scuole riapriranno con un "reggente", ed è un problema
Ben sei istituti comprensivi della Bassa bergamasca e dell’Alto cremasco non avranno un dirigente di ruolo, ed è un problema
Non mancano solo i medici, nella Bassa: ora scarseggiano anche i presidi. Suonerà infatti lunedì prossimo, 12 settembre, la prima campanella del nuovo anno scolastico, e ben sei istituti della Bassa bergamasca e dell’Alto cremasco non avranno un preside «titolare»: dovranno essere gestiti da un «reggente» con incarico annuale. Un bel problema, in mezzo a tutti gli altri della scuola pubblica, che rischia di ingessare (ulteriormente) un sistema già farraginoso di suo.
I Comuni in cui si trovano le 35 scuole pubbliche della Bassa bergamasca e dell’Alto cremasco che apriranno le porte senza preside di ruolo. Per un anno intero saranno dirette da reggenti. I colori indicano i sei diversi Istituti comprensivi interessati: «Mastri Caravaggini» di Caravaggio, «Bravi» di Cologno, «Lotto» di Covo, Ic Ciserano, Ic Rivolta e «Martiri della resistenza» di Calcio
Titolari e reggenti
Tutto nasce dal sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, che come per gli insegnanti si basa su una graduatoria «a scorrimento», gestita dall’Ufficio scolastico regionale. Graduatoria che si basa su un concorso pubblico chiusosi ormai tre anni fa, e che tuttavia non è sufficiente a garantire che ogni istituto abbia il suo dirigente. In parte perché non tutte le posizioni libere sono finanziate. E in parte perché molti dirigenti in graduatoria non danno la loro disponibilità a dirigere istituti comprensivi, o istituti superiori, che si trovano lontani dalla loro residenza. E oltretutto in provincia, come quelli della Bassa, lontani dalle grandi città e spesso mal collegati dai mezzi pubblici. Così, ogni anno è un «terno al lotto» il complicato gioco delle assegnazioni delle nuove sedi da parte dell’Ufficio scolastico, e ormai sempre più spesso tocca ricorrere alle «reggenze»: ordini di servizio, sostanzialmente, che impongono ai dirigenti del territorio di prendersi carico per 12 mesi un secondo istituto nei pressi della propria sede «d’elezione». Anche se questo significa «dividersi in due» e gestire, talvolta, anche più di dieci plessi scolastici molto diversi tra loro, con popolazioni scolastiche che spesso sono pari a quelle di paesi di medie dimensioni.
Sei Istituti senza preside titolare
In pianura quest’anno è andata particolarmente male: tra richieste di trasferimento e pensionamenti erano otto le scuole che risultavano «sedi libere» quando è cominciato l’iter delle nomine, e nonostante l’Ufficio scolastico abbia autorizzato a livello regionale qualche assunzione in più «da titolare», alla fine soltanto due sedi sono state coperte con titolari: l’Istituto comprensivo di Mozzanica, e il «Fermi» di Romano. Per altri sei istituti sono stati imposti reggenti: a Caravaggio (Istituto comprensivo «Mastri Caravaggini»), a Calcio (Ic «Martiri della Resistenza»), a Ciserano, a Cologno (Ic «Abate Bravi»), a Covo (Ic «Lorenzo Lotto») e a Rivolta (Ic «Calvi).
Calcio
A Calcio la nuova reggente sarà l’attuale dirigente di ruolo Chiara Spatola, che sposterà la sede principale di attività a Passirano (Brescia). Coinvolte in questo caso sono ben otto scuole: le primarie e le secondarie di secondo grado (le vecchie «medie») di Calcio, Cividate e Pumenengo, e la primaria e la scuola dell'infanzia di Torre Pallavicina.
Caravaggio
A Caravaggio, l’Istituto comprensivo cittadino ha salutato nei giorni scorsi la dirigente Teresa Patrizia Paradiso, che ha ottenuto un trasferimento vicino casa, in Puglia. Al suo posto è stata nominata reggente Gloria Albonetti, già preside del vicino (per fortuna) liceo «Galilei». Dirigerà contemporaneamente il liceo, quattro scuole dell'infanzia (San Bernardino e Margheritina a Caravaggio, più quelle di frazione a Vidalengo e Masano), tre primarie (le «Merisi», e le due delle stesse frazioni), e le medie omonime, a Caravaggio. Il totale fa nove scuole e oltre tremila studenti: un piccolo Comune. Un «doppio lavoro» che la professoressa affronta con un certo ottimismo.
«Ho dato la mia disponibilità per l’Istituto comprensivo perché so che è una scuola gestita bene, da un solido e preparato gruppo di lavoro, e chi mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro - spiega - Certo il lavoro sarà tanto, ma non è la prima volta che prendo scuole “in reggenza”, anche di ordini diversi. Per un anno ho diretto contemporaneamente l’Istituto comprensivo “Rubini” e il liceo “Don Milani” a Romano: non è facile, ma sono una servitrice dello Stato: se serve, ci sono. Problemi all’orizzonte? Li affronteremo quando si presenteranno...».
Covo
Stesso discorso per il «Lotto» di Covo: a sostituire la preside Daniela Perrone, arriverà come reggente Ludovica Paloschi, attuale dirigente di ruolo all’Istituto comprensivo «Rubini» della sua città, Romano. «Dirigerò per un anno una scuola che conosco e che funziona, e sono stata io stessa a rendermi disponibile per questo Ic - commenta - Certamente però il lavoro del reggente non è facile: ogni istituto ha sempre problematiche diverse».
Il problema della mancanza di «titolari», conferma Paloschi, è al tempo stesso sia economico che logistico. «Da una parte è chiaro che allo Stato una reggenza conviene: costa molto meno di un incarico da dirigente di ruolo - spiega - Ma c’è anche un problema logistico: la Bassa bergamasca non è una zona particolarmente attrattiva, a meno che uno non ci viva, come sede per presidenze. Così in tanti, dovendo trasferirsi, rinunciano agli incarichi».
Paloschi dirigerà complessivamente ben dodici scuole: per l'Istituto comprensivo di Covo sono le scuole dell'infanzia di Antegnate e Covo, le primarie di Antegnate, Fontanella, Fara Olivana e Covo, e le medie di Covo e Fontanella. Inoltre c’è Barbata, che non ha scuole, ma i cui ragazzi frequentano i plessi dei Comuni limitrofi. Con tutte le complicazioni del caso, in termini di organizzazione dei trasporti e delle sezioni. Per l'istituto "Rubini", inoltre, continuerà a vigilare su quattro scuole cittadine: le primarie "De Amicis", "Pascoli" e Stadio", e le medie "Rubini".
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