Addio ad Attilio Invernizzi: ha insegnato a guidare a generazioni di trevigliesi (e non solo)
Lo storico istruttore è stato stroncato da un arresto cardiaco nella notte tra domenica e lunedì. Aveva 71 anni.
La battuta sempre pronta, il sorriso contagioso, ma soprattutto una grande passione per il suo lavoro. Questo e altro ancora era Attilio Invernizzi, storico istruttore di guida, scomparso nella notte tra domenica e lunedì all’età di 71 anni a causa di un arresto cardiaco. Una morte inaspettata, che ha lasciato di sasso i suoi famigliari e le tante persone che lo stimavano, soprattutto le migliaia di allievi che in oltre sessant’anni di attività, avevano imparato a guidare all’Autoscuola Invernizzi.
Attilio Invernizzi
Rino, titolare di un’officina meccanica e padre di Attilio Invernizzi, fu tra i primi in città a capire che avere la patente dell’auto sarebbe diventata una priorità di lì a pochi anni. E così nel 1956 aprì la sua scuola guida assieme alla moglie Angela Bertulessi. Proprio quest’ultima, rimasta vedova alcuni anni dopo, portò avanti l’attività sino ai primi anni Settanta quando le redini passarono ad Attilio, poco più che ventenne. Tanti gli allievi che hanno imparato a guidare grazie a lui. Arrivavano anche da fuori città, riconoscendone la professionalità e la competenza. Non solo: i modi affabili di Attilio e la sua simpatia erano noti e, inevitabile, il passaparola portava nell’agenzia di via Crippa decine e decine di giovani che sognavano di potersi mettere al volante.
Quattro generazioni di istruttori
Il "comando" della storica scuola guida è poi passato al figlio Mirko e, di recente, anche il nipote Andrea, la quarta generazione, ha cominciato a muovere i primi passi negli uffici di via Crippa. Attilio Invernizzi, però, ha continuato a lavorare sino all’ultimo. Ancora giovedì della scorsa settimana ha assistito agli esami dei suoi allievi, così come sabato pomeriggio era alla sua scrivani per portare avanti le pratiche. "Mio godeva tutto sommato di buona salute - ha raccontato il figlio Mirko - Domenica notte, verso le 3, si sentiva strano e ha quindi deciso di recarsi all’ospedale accompagnato da mia madre. Ha spiegato ai medici i sintomi che aveva, non sembrava una cosa grave. E invece, improvvisamente, mentre i medici lo visitavano ha chiuso gli occhi per sempre. Ancora adesso non ci capacitiamo».
Il cordoglio
La notizia della morte di Attilio Invernizzi ha fatto il giro della città lunedì mattina. A migliaia si sono recati nella sala del commiato di via XX Settembre per un ultimo saluto. "Mio padre era stimato e benvoluto - ha sottolineato ancora il figlio - basta vedere tutte le persone che sono venute qui a portarci il loro cordoglio. Tantissimi gli allievi, dai primi che con lui avevano preso la patente, oggi anziani, sino ai 18enni che da pochi giorni hanno sostenuto l’esame. Sono venuti anche esponenti della Motorizzazione, che era un po’ la sua seconda casa, e delle forze dell’ordine".
Si stava preparando alle nozze d'oro
Attilio Invernizzi viveva in via Brasside con l’inseparabile moglie Ornella Bonifacio, anche lei istruttrice di scuola guida. Si erano fidanzati 54 anni fa, quando erano poco più che ragazzini, e da 49 erano sposati. Stavano preparando le nozze d’oro per l’anno prossimo, ma di mezzo si è messo il destino beffardo. "Mio marito viveva per il suo lavoro e per la sua famiglia. ma adorava soprattutto i suoi nipoti Andrea e Laura - ha detto commossa la moglie Ornella - Ci ha fatto piacere sentire l’affetto delle tante persone venute in questi giorni, dai primissimi clienti oggi nonni, ai loro figli e oggi i loro nipoti. Del resto Attilio era ben voluto da tutti e per tutti aveva sempre una battuta pronta. Mancherà tanto».
I funerali verranno celebrati domani, mercoledì 20 luglio, nella chiesa di San Zeno.