In tre appartamenti confiscati alle mafie vivranno profughi ucraini in fuga dalla guerra
Erano immobili di proprietà, o riconducibili alla criminalità organizzata. Ora ospiteranno richiedenti asilo in fuga
Erano immobili di proprietà, o riconducibili alla criminalità organizzata. Ora ospiteranno profughi ucraini in fuga dalla guerra. Si trovano a Bergamo, e l'iniziativa è frutto di un accordo siglato ieri, martedì 7 giugno, tra il Prefetto di Bergamo Enrico Ricci e il sindaco Giorgio Gori. I tre appartamenti, assegnati temporaneamente dall’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) in comodato d’uso al Prefetto di Bergamo, verranno messi a disposizione del Comune di Bergamo per la gestione dei servizi di accoglienza secondo la disciplina dei C.A.S., con oneri a carico del Ministero dell’Interno.
Il partnerariato pubblico-privato per i profughi
"Nel recepire il Protocollo d’Intesa sottoscritto tra l’Agenzia Nazionale (ANBSC), il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), l’Autorità di gestione del Programma Operativo Nazionale “Legalità” (PON/POC “Legalità”) nonché l’Autorità Responsabile del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), il citato accordo rappresenta una forma di partenariato pubblico-pubblico che ha l’obiettivo di realizzare un’accoglienza territoriale che articoli al meglio le attività dei due livelli istituzionali dello Stato e dell’Ente Locale, entrambi coinvolti nell’accoglienza dei profughi" recita una nota della Prefettura orobica.