Crisi idrica, multe in arrivo per chi sgarra con l'irrigazione dei giardini
A causa della perdurante siccità in Bergamasca.
Multe per chi viola le regole per il risparmio idrico, e utilizza l'acqua potabile per irrigare i giardini, lavare le automobili o riempire piscine domestiche. Le annuncia Uniacque in diversi Comuni della Valle Imagna, San Martino, media Val Brembana e Val Serina. Obiettivo, contenere le conseguenze della grave crisi idrica che sta colpendo, quest'anno, anche la nostra provincia. Nei giorni scorsi, per la prima volta in settant'anni, il Consorzio di Bonifica aveva razionato anche l'acqua ad uso agricolo per la pianura.
Uniacque e le ordinanze comunali
Uniacque ha chiesto ai Comuni di applicare le ordinanze per il contenimento dei consumi nei giorni scorsi. No, quindi, a usi non indispensabili come l'irrigazione di giardini privati e pubblici, lavaggio dei piazzali e automobili e riempimento di piscine. Ai trasgressori, a seconda delle scelte di ogni Comune, potrebbe essere applicata una sanzione.
I Comuni interessati al momento sono Algua, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Bedulita, Berbenno, Bracca, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Imagna, Cornalba, Costa Serina, Zogno, Serina, Oltre il Colle, San Pellegrino, Fuipiano Imagna, Sant’Omobono, Strozza, Roncola, Palazzago, Pontida, Caprino, Cisano e Torre de’ Busi.
Le precipitazioni di quest'anno, ha spiegato Uniacque, hanno subito un brusco calo dell'80% rispetto alla media. Siccità e carenza di neve in montagna hanno messo in crisi soprattutto le sorgenti montane: una situazione peggiorata ulteriormente dall'arrivo del caldo e dei villeggianti, che contribuiscono ad aumentare la richiesta di acqua.
Bertocchi: "Contenere gli sprechi"
Per combattere attivamente la crisi idrica, spiega l'amministratore delegato della società, il pontirolese Pierangelo Bertocchi, bisogna iniziare a ridurre gli sprechi, limitando i consumi non essenziali di acqua potabile in quei territori dove la siccità si fa più sentire. Sebbene la situazione sia costantemente monitorata, con approvvigionamento garantito da autobotti per le sorgenti più piccole e in sofferenza, nel caso la siccità perdurasse il rischio è quello di provvedimenti più drastici. Come, ad esempio, il razionamento dell'acqua potabile.