Calcio piange Raffaella Bertoli, scomparsa a soli 46 anni
La notizia della scomparsa della 46enne ha fatto calare il gelo su tutta la comunità, che non si capacita dell'accaduto.
L'annuncio è arrivato ieri sera, quando Raffaella Bertoli ha salutato definitivamente tutti i suoi parenti ed amici. E' morta nella sera di giovedì 31 agosto, dopo due anni di lunga lotta contro un male che non le dava tregua. La notizia ha scosso tutta la comunità, che ora si è stretta intorno ai familiari.
La malattia
Il calvario di Raffaella è iniziato circa due anni fa. Per una casualità, un dolore continuo alla schiena, la calcense aveva deciso di consultare un medico. Grazie ad una lastra era venuta poi a sapere che il male che sentiva era dovuto ad un tumore ai polmoni. Le speranze iniziali erano buone, tant'è che subito si era sottoposta alle varie terapie. Eppure, nonostante Raffaella fosse una guerriera, alla fine ha dovuto cedere di fronte alla malattia.
La vita di Raffaella
Chi la conosceva la ricorda come una ragazza solare e di cuore. Nella vita lavorava nell'azienda di famiglia, nota ditta di abbigliamento, specializzata in articoli sportivi. Una ragazza semplice, ma allo stesso tempo forte. "Non aveva mai fumato, né bevuto - ha commentato una calcense - per questo credevo che alla fine avrebbe vinto il male che da tempo la opprimeva. Credevo anzi che proprio il fatto di non aver mai fumato l'avrebbe aiutata. E invece mi sbagliavo".
Il ricordo degli amici
La notizia della morte di Raffaella ha scosso tutta Calcio. In particolare i suoi coscritti. La classe 1970 ha infatti voluto ricordala con un post su Facebook. "La nostra amicizia , come un filo apparentemente esile che ci ha unito, già da presto, in diversi percorsi della nostra vita - è scritto nel post - è diventato da subito un cavo d'acciaio che mai si spezzerà e il tuo ricordo come un fuoco vivo rimarrà per sempre nei cuori di tutti noi che abbiamo avuto la fortuna e l 'onore di essere tuoi amici e coscritti". Molte altre sono state le testimonianze di affetto nei confronti di Bertoli, segno evidente del forte legame che aveva creato con la sua comunità.