Sempre più Paperoni a Treviglio, anche nell'anno del Covid
Aumentano in numeri assoluti le dichiarazioni dei redditi molto ricche, e quelle molto povere. Falcidiate invece le entrate dei liberi professionisti.
Cos’è successo ai nostri redditi con la pandemia? Lo mostrano bene le dichiarazioni presentate all’Agenzia delle entrate l’anno scorso, relative all’anno fiscale 2020, se le compariamo a quelle dell’anno precedente. La pandemia da Covid-19 ha falcidiato i redditi di (quasi) tutti, ma in particolare ovviamente quelli dei lavoratori autonomi, che hanno visto le proprie entrate decimate soprattutto nei piccoli Comuni. Ma ci sono anche delle sorprese. Nell’anno del Covid sono infatti aumentati, e non di poco, i contribuenti che dichiarano più di 75mila euro all’anno. A Treviglio, in particolare, sono aumentati in numero persino quelli che dichiarano almeno 120mila euro al mese.
I dati dell’Agenzia delle entrate
I dati riportati sono quelli pubblicati annualmente dall’Agenzia delle entrate, su base comunale, relativi all’anno d’imposta 2020. Numeri che tracciano un profilo economico della Bassa bergamasca e dell’Alto cremasco a due velocità. La Bassa occidentale a ovest del Serio si conferma più solida e più ricca, mentre spostandosi nella Calciana si incontrano alcuni dei Comuni più poveri della provincia di Bergamo, che lasciano indietro soltanto i più piccoli paesi montani delle valli Brembana, Seriana e Imagna.
Treviglio la più ricca
Il Comune più ricco della zona resta Treviglio, e di gran lunga. Qui, la dichiarazione media anche nel corso del «maledetto» 2020 è stata pari a 25mila e 149 euro annui.
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