I tritoni crestati italiani di Rivolta sono salvi (per ora)
L'assessore: "Abbiamo quasi concluso il percorso di salvaguardia".
I tritoni crestati italiani di Rivolta sono salvi: nella zona di via Mandelli ne sono stati ritrovati otto, quasi concluso dunque il percorso di salvaguardia della specie protetta, dopo il trasloco forzato da un terreno in via di lottizzazione.
Sos per salvare i tritoni
Tre mesi fa l’SOS era partito da una studentessa di Scienze naturali, la 25enne Sofia Camiciottoli che, per salvare l’area verde destinata al piano di lottizzazione di via Mandelli, aveva sollevato il problema del danno alla fauna locale, in particolare alla popolazione di Triturus carnifex, una specie anfibia protetta. Nulla da fare, la lottizzazione non si è fermata, ma per i tritoni «sfrattati» è andata bene. La maggior parte di loro purtroppo è già perita durante gli scavi, ma qualche esemplare si è salvato ed è per loro che è stata realizzata un’oasi adiacente la roggia «Rivoltana».
"Abbiamo quasi concluso il percorso di salvaguardia del tritone crestato autoctono - ha rivelato l’assessore all’Ambiente Roberto Marazzina in Aula - in via Mandelli è stato costruito il nuovo habitat ma l’animale in inverno va in letargo, quindi non se ne vedevano. Adesso però ne abbiamo ritrovati otto. Ora utilizzeremo quel sito per fare visite guidate, grazie alla collaborazione del Parco Adda Sud e dei carabinieri forestali".
I lavori con Le Foppe di Trezzo
Il professor Raoul Manenti, esperto di Anfibi e docente dell’Università degli Studi di Milano, insieme al responsabile dell’oasi del WWF "Le Foppe" di Trezzo Fabio Cologni con alcuni volontari lo scorso dicembre aveva asportato parte del substrato biologico di uno stagno simile che si trova nel lecchese, il "Pra Puzzet" di Garlate, e lo aveva trasferito nell’area prestabilita recintata e con dell’acqua - messa a disposizione dell’Amministrazione comunale - così da dar vita a uno stagno dove gli anfibi ora hanno trovato casa e riprodursi.
"L’ideale sarebbe spostare gli adulti a febbraio-marzo, dopo che si sono riprodotti nell’habitat originario - aveva spiegato il docente - e da aprile-maggio le larve schiuse". E così è stato, l’area sarà data in gestione a un gruppo locale del WWF. I tritoni, anfibi endemici dell’Italia settentrionale, "indicatori ambientali»" protetti a livello europeo, sono un fondamentale presidio biologico: sono i predatori principali delle nostre rogge e avere una popolazione di tritoni abbondante significa avere una catena ambientale funzionante.