Giuseppe Ondei, la più alta carica giudiziaria in Lombardia
E' stato scelto dalla commissione a seguito della sua nomina a Presidente della Corte di Appello di Milano.
Un’atleta, un magistrato, un’azienda di grande prestigio e un giornale storico. Sono questi i profili dei vincitori del San Martino d’Oro. Un riconoscimento istituito nel 1988, che viene conferito a "persone, trevigliesi di nascita, di residenza o di «adozione» e così pure a enti e associazioni trevigliesi, che si sono resi utili e particolarmente distinti nei diversi settori della realtà cittadina: scienze, lettere, arti, lavoro, commercio, industria, scuola, sport, tempo libero, culturali, religiose, filantropiche. Possono essere riconosciuti anche atti di coraggio o di abnegazione civica, che abbiano reso più grande il prestigio di Treviglio, evidenziando virtù personali che siano di esempio per il vivere civile".
Il magistrato Giuseppe Ondei
Il 60enne Giuseppe Ondei, nativo di Bergamo, cresciuto a Seriate, ma da anni residente a Treviglio, è stato scelto dalla commissione a seguito della sua nomina a Presidente della Corte di Appello di Milano, la più alta carica giudiziaria in Lombardia. E’ in magistratura dal 1987.
"Quella di Giuseppe Ondei è stata invece una candidatura nata in seno alla Commissione che ha assegnato i premi, anche perché in effetti non è molto conosciuto in città - ha aggiunto il sindaco Juri Imeri - Il suo è tuttavia un ruolo giudiziario di primo piano a livello nazionale. Avevamo paura che potesse causargli qualche fastidio, un’onorificenza pubblica. Invece ha accettato di buon grado: rende onore alla città, avere un personaggio così importante per il ruolo che riveste nella Magistratura".
"Orgoglioso di vivere in una città dalla grande storia"
"Sono molto onorato di ricevere questa benemerenza, da una città in cui vivo con orgoglio da più di 30 anni. Ci sono arrivato a 28 anni seguendo mia moglie, e mai scelta di più azzeccata - ha raccontato Ondei ricevendo il premio - Una città dalla grande storia e dalle grandi ambizioni, sì è creata subito un'affinità elettiva. Dedico questa benemerenza a tutti i cittadini che ho conosciuto e che mi hanno parlato di Treviglio in modo entusiastico e che lavorano nel silenzio e nell'ombra dando lustro a questa città".