Autolesionismo, disturbi alimentari e sessualità distorta, l'appello di Aga: "Dobbiamo prevenire il disagio giovanile"
A chiedere un intervento è l'Aga (Associazione genitori antidroga) di Pontirolo attraverso l'allarme lanciato dal presidente Enrico Coppola.
Episodi di autolesionismo, disturbi alimentari e un rapporto distorto con la sessualità: sono questi i segnali più evidenti di un disagio giovanile che ora inizia davvero a preoccupare. E a chiedere un intervento mirato per cercare di prevenire questo disagio è l'Aga (Associazione genitori antidroga) di Pontirolo attraverso l'allarme lanciato dal presidente Enrico Coppola.
"I nostri giovani stanno male"
E' abusando, in diversi modi, del proprio corpo che i giovani stanno sempre più manifestando il proprio malessere, acuito senz'altro dagli ultimi due anni di pandemia nei quali sono stati costretti, troppo spesso, a rinunciare alla socialità e alle esperienze costruttive e di confronto che si vivono in adolescenza. Per l’AGA è, quindi, ormai indispensabile fare prevenzione sul territorio e promuovere percorsi educativi di comunità che mettano al centro la famiglia.
"I nostri ragazzi stanno male e stanno manifestando ciò abusando del loro corpo - spiega Coppola - Ma questo disagio giovanile c’era già prima e non è stato causato dal Covid, sebbene l’epidemia l’abbia indubbiamente aggravato. Non pensiamo quindi che, con la fine delle restrizioni, tutto sparirà".
Dall'autolesionismo ai disturbi alimentari, alla sessualità distorta
Il presidente dell’AGA lancia l’allarme sullo stato di salute dei giovani interessati da problemi sempre più aggravati da comportamenti psicopatologici associati all’uso di alcol e droga. Il tutto è stato constatato fra i minori che, negli ultimi mesi, l’AGA ha preso in carico con i propri servizi ambulatoriali e residenziali di Treviglio e Pontirolo Nuovo. Tra loro c’è anche chi è ricorso all’autolesionismo procurandosi tagli superficiali sul corpo per procurarsi dolore, chi ha sviluppato disturbi alimentari e chi è stato coinvolto in situazioni che l’hanno portato a vivere la propria sessualità in modo distorto. Per tutti loro l’Aga ha predisposto progetti di cura sempre più specialistici con un impegno costante di una equipe multidisciplinare composta da 25 professionisti.
"Il minino comune denominatore di queste psicopatologie che in alcuni casi sfociano anche in problemi psichiatrici - spiega Coppola - è un uso strumentale del proprio corpo a cui i giovani stanno sempre più ricorrendo per sfogare il proprio malessere e la propria aggressività. Purtroppo succede che droga e alcol vengano utilizzate come automedicazione finendo però per aggravare ulteriormente lo stato di disagio psicofisico già compromesso da altri comportamenti patologici".
Negli ultimi mesi la preoccupazione degli esperti e delle istituzioni si è concentrata proprio su queste psicopatologie, diretta conseguenza di un disagio che - come sottolinea l'AGA - era già presente prima della pandemia.
"La motivazione - continua il presidente dell’associazione - è ancora quella che abbiamo più volte denunciato in passato: purtroppo viviamo in una società basata sul consumismo i cui valori proposti non coincidono con i reali bisogni di crescita e di benessere dei ragazzi. E quanto accaduto negli ultimi due anni non ha cambiato la situazione, anzi".
Progetti per prevenire il disagio giovanile
Per l’associazione servono quindi interventi educativi e di sviluppo di comunità che sappiano fare rete soprattutto per intercettare il disagio giovanile precocemente. Ed è importante che i Comuni si facciano promotori di sviluppo e coordinamento di reti per facilitare percorsi aggregativi e sociali, con attenzione alle famiglie con adolescenti. AGA aveva iniziato a promuovere sul territorio a fine 2019 a Brembate, Spirano, Pognano, Lurano, Castel Rozzone, Arcene, un progetto sperimentale di prevenzione denominato "Progetto scudo". Si tratta di un progetto rivolto ai ragazzi fra l’età delle scuole medie e le superiori che promuove l’avvio di un percorso educativo in contrasto ad ogni forma di dipendenza con al centro la famiglia e il coinvolgimento di tutte le principali realtà educative del territorio: in primis le scuole, gli oratori e le associazioni sportive.
"Poiché questo progetto aveva tra gli obiettivi principali la socializzazione - conclude Coppola - a causa del Covid ci siamo visti costretti a interromperlo. Nel momento però in cui ci saranno le condizioni sanitarie favorevoli siamo pronti a riprenderlo. Ne vale la salute dei nostri giovani". Il problema del disagio giovanile è anche al centro della nuova legge regionale 23 del 14 dicembre 2020 per il contrasto delle dipendenze che, a causa dell’emergenza sanitaria, sta solo ora muovendo i primi concreti passi. E’ appena stato costituito il Comitato di indirizzo e coordinamento in area dipendenze presieduto dal presidente della Regione e il tavolo di coordinamento tecnico composto da 13 membri definiti "esperti": cinque rappresentanti del privato sociale, cinque di ASST, uno di ATS e due di Regione Lombardia".