La centrale elettrica di Cassano si amplia: diventerà la più grande d'Italia a gas. Legambiente protesta
Presidio per protestare contro le scelte governative ed europee a proposito di transizione ecologica.
Un flashmob davanti alla centrale elettrica di Cassano d'Adda contro le scelte governative ed europee a proposito di transizione ecologica. Legambiente, in particolare, se la prende con l'utilizzo dell'energia nucleare e di quella prodotta dal gas naturale tra le fonti energetiche "adatte" a contenere le emissioni nei prossimi decenni. La manifestazione si è tenuta ieri, sabato 12 febbraio 2022.
Flashmob di Legambiente a Cassano
Perché proprio a Cassano? Da tempo si parla di un progetto di ampliamento dell'impianto di A2A sull'Adda, che verrà ampliato diventando il più grande d'Italia alimentato a gas. In autunno, come aveva spiegato Primalamartesana.it settimana scorsa, arriveranno le apparecchiature e l’entrata in funzione dell'impianto è prevista nel 2023. A2A diventerà così la più grande centrale elettrica in Italia funzionante con motori a combustione interna alimentati a gas naturale.
L'iniziativa di sabato è stata battezzata "A tutto gas, ma nella direzione sbagliata", come riporta Primalamartesana.it. "Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi - si legge nel manifesto degli ambientalisti - Eppure, gli eventi catastrofici che già oggi viviamo dimostrano come ogni minimo ritardo nell’avviare un processo reale di transizione ecologica abbia effetti tangibili e drastici sulle vite di miliardi di esseri umani. Dal 2010 ad oggi si sono verificati almeno 1.171 eventi metereologici estremi, pari ad una media di 106 l’anno, provocando migliaia di vittime e danni economici miliardari. Per questo l’Unione Europea ha definito precisi obiettivi che l’Italia è vincolata a rispettare: riduzione del 55% delle emissioni di CO2 nel 2030 e la neutralità climatica nel 2050".
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Il nucleare? Ricetta velleitaria e pericolosa
"Non possiamo perdere altro tempo. In questo contesto il Mite (Ministero della Transizione ecologica, ndr) sta valutando interventi legati a 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita tra nuove realizzazioni e ampliamenti, un piano fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas tra metanodotti, impianti di rigassificazione, impianti di stoccaggio, piattaforme di estrazione, e altre false soluzioni come il CCS. Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare", aggiunge il gruppo.