Treviglio

Via Castolda, 55 nuove casette degli attrezzi per gli orti urbani

Un progetto ecologico ma anche sociale. Il racconto di due ortisti: Mario Cattaneo ed Emilio Conti.

Via Castolda, 55 nuove casette degli attrezzi per gli orti urbani
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Cinquantacinque nuove casette degli attrezzi che sono state installate dal Comune di Treviglio negli orti urbani di via Castolda. Una per ogni lotto assegnato agli orticoltori trevigliesi.

Orti urbani, 55 nuove casette a Treviglio

Spiega l’assessore Basilio Mangano: "Si tratta di strutture in legno di pino nordico trattato in autoclave che prenderanno il posto di quelle vecchie (fatte di truciolato, materiale facilmente deperibile), sostituite perché irrimediabilmente usurate dal tempo. Le nuove strutture sono più alte e più spaziose delle precedenti e sarà possibile inserire, a discrezione di ogni assegnatario, delle scaffalature. Nuovi anche i pavimenti che sono totalmente in legno. Già nella scorsa primavera l’Amministrazione comunale aveva fatto installare 8 punti luce in via Castolda per i residenti della zona e per consentire ai coltivatori di raggiungere gli orti in totale sicurezza anche di sera. L’investimento è di 55mila euro". Il progetto punta a rendere più omogeneo e funzionale il sistema degli orti, frequentato ogni anno da decine di trevigliesi.

Mario Cattaneo, il "decano"

Gli gli orti comunali hanno una valenza anche sociale, spiega il Comune in una nota: consentono a tanti concittadini in pensione di coltivare frutta e verdura ma anche sane amicizie. Il decano degli orti comunali, Mario Cattaneo, afferma:

"Nel 2001 sono stato uno dei primi ad aderire al progetto e ne sono orgoglioso. Coltivo la terra negli orti comunali da più di 20 anni e ho avuto modo di conoscere molte persone e di fare nuove amicizie. Qui si parla del più e del meno e si condividono esperienze". Il suo “vicino” è Emilio Conti, un nuovo arrivato; infatti è da pochi mesi che ha in gestione un appezzamento di terra. E racconta: «Io e Mario, oltre alla passione per la coltivazione dell’orto, condividiamo anche il fatto di aver lavorato nella stessa azienda, la Same. Adesso ci godiamo la pensione e abbiamo l’occasione per far due chiacchiere insieme ai tanti che, insieme a noi, coltivano qui il proprio orto".

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