Perso il bando per riqualificare le piscine e la Lega attacca: "Avete agito con superficialità"
A riaccendere la polemica rispetto al tema "centro natatorio" è stato lo stralcio di una voce presente nella variazione di Bilancio, pari a 700mila euro, corrispondenti al mancato contributo.
Esclusione dal bando "Sport e periferie", scoppia - di nuovo - la polemica colognese in Consiglio comunale.
Si riaccende la polemica
L’Amministrazione Drago sta cercando dal 2016 di riaprire il centro natatorio chiuso da ottobre dal 2013. Una delle vie che il sindaco Chiara Drago ha cercato di percorrere è stata aderire al bando Sport e Periferie, con un progetto da 1,1 milioni di euro. Questa cifra sarebbe stata coperta in buona parte (700mila euro) da un contributo ministeriale, se l’Amministrazione comunale fosse riuscita ad accaparrarselo, ma così non è stato. L’obiettivo era riqualificare l’immobile di via Galose, struttura per cui i colognesi hanno già sborsato 9,6 milioni di euro. A riaccendere la polemica rispetto al tema "centro natatorio" è stato lo stralcio di una voce presente nella variazione di Bilancio, pari a 700mila euro, corrispondenti al mancato contributo. "La variazione non deve passare inosservata – ha voluto precisare in sede di Consiglio comunale Marco Picenni (Lega – Fratelli d’Italia – Forza Italia) – bisogna anzi ribadire che quel bando, opportunità unica per le piscine, è stato perso. Come Comune abbiamo fatto una figura barbina, di livello nazionale".