Bar aperto durante il lockdown: il giudice di pace dà ragione alle Forze dell'ordine
Ora i titolari dovranno pagare le sanzioni elevate in quelle settimane. Riconosciuta come legittima anche l'ordinanza di chiusura temporanea della Prefettura.
Avevano deciso di non piegarsi alla normativa anti-Covid e, lo scorso marzo - quando il lockdown consentiva solo la vendita d'asporto - avevano tenuto il bar aperto continuando a servire regolarmente i clienti ai tavoli. Nonostante le multe, e tante, comminate sia a loro che ai clienti, non si erano fermati ignorando anche l'ordinanza prefettizia che imponeva la chiusura per 7 giorni. Oggi, dopo mesi di attesa, è arrivata la sentenza del giudice di pace che ha dato piena ragione all'operato delle Forze dell'ordine.
La protesta del bar "Al solito posto"
Succede a Treviglio, dove Rachele Carioni, titolare del bar "Al solito posto" di via Terni, assieme al marito Marco Novaria e al figlio Andrea, avevano deciso di aderire alla protesta social "#Ioapro". Nonostante le normative anti-Covid allora vigenti lo vietassero, nel marzo scorso avevano consentito ai clienti di effettuare la consumazione sul posto. Le Forze dell’ordine erano intervenute più volte per intimare alla titolare il rispetto delle regole, ma invano.
Multe e ordinanze non li avevano fermati
Nemmeno le multe e l'ordinanza del Prefetto di Bergamo, con cui si decretava la chiusura del bar per 7 giorni, erano riuscite a convincerla. Anzi, la titolare aveva deciso di appellarsi al giudice di pace che, ad aprile, aveva “congelato” la questione. Nei giorni scorsi si è espresso dando invece ragione alle Forze dell’ordine, convalidando l'ordine della Prefettura, e con la conseguenza per i titolari di pagare le numerose sanzioni elevate a marzo e aprile.
Il giudice di pace dà ragione al Governo
"Il giudice di pace - spiegano dal Comando di Polizia locale di Treviglio - ha ritenuto pienamente legittima l’ordinanza prefettizia che aveva disposto la chiusura del bar sulla base degli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine. Adesso la titolare sarà tenuta a pagare la sanzioni. Secondo il giudice di pace tutta la normativa emergenziale adottata dallo Stato italiano era perfettamente conforme alla Costituzione e ai principi europei del diritto d'impresa".
"Non ha vinto nessuno"
"Non cantiamo vittoria perché qui non ci sono né vincitori né vinti - ha commentato l'Amministrazione comunale - ma è giusto sottolineare che questo è un messaggio positivo per coloro che, pur con grandi disagi, hanno sempre rispettato le regole".