Case di riposo, la Cgil: "Si evitino ulteriori rincari delle rette"
La Cgil: "Evitare aumenti delle rette e ripartire con le visite dei parenti".

Non c'è solo il mondo dell'assistenza domiciliare post-Covid a preoccupare i sindacati. Negli scorsi mesi Cgil Cisl e Uil della Lombardia hanno raccolto oltre 27 mila firme, su una proposta di riforma delle RSA articolata in otto punti, che prevede la necessità di rivedere ed adeguare il modello di cura ed assistenza degli anziani. In questi giorni, le sigle dei sindacati dei pensionati bergamaschi sono tornate sul tema, commentando le misure messe in atto da Regione Lombardia per scongiurare, con la ripartenza dopo la pandemia, ulteriori aumenti delle rette che graverebbero su famiglie già provate.
Aumenti della quota sanitaria da Regione. Bene, ma...
“Adeguate risorse sanitarie ed educative e standard organizzativi, assistenziali, strutturali sono necessari per ricalibrare l’insieme dell’offerta alle persone anziane nel momento in cui non è più possibile assisterle nel loro domicilio - spiegano in una nota i sindacati - Dopo anni in cui abbiamo combattuto a fianco delle RSA perché la Regione Lombardia riconoscesse quanto dovuto per la parte sanitaria della retta, dopo aver sostenuto che anche il settore socio sanitario godesse dei ristori economici per il Covid riconoscendo la grave crisi economico finanziaria delle RSA, sembra che qualche risultato si stia raggiungendo. Non siamo ancora in grado di valutarne l’impatto sulle casse delle RSA ma l’annuncio dell’aumento della quota sanitaria riconosciuta dalla Regione a queste strutture per ciascun ospite e la copertura anche parziale di un ristoro per chi non raggiungerà il budget nel 2021 ci paiono notizie importanti".
Ora fermare gli aumenti
Due i punti su cui i sindacati chiedono una riflessione: uno stop ai rincari e la ripresa delle visite ai parenti, che non sono ancora ripartite in tutte le strutture.
"Per queste ragioni chiediamo con forza alle RSA e alle loro organizzazioni associative di evitare aumenti delle rette e di valutare dove già fossero avvenuti (e in alcuni casi sappiamo che l’aumento è stato considerevole) una loro rimodulazione - continuano - Chiediamo inoltre di consentire, sempre garantendo la massima sicurezza, la ripresa delle visite dei parenti. È vero che la norma prevede un’assunzione di responsabilità in capo alle RSA in caso di condizioni di sicurezza non idonee, ma non è pensabile che si riduca tale responsabilità rendendo poco accessibile la visita agli ospiti da parte dei famigliari. Siamo e saremo al fianco delle RSA nel richiedere con forza alla Regione il giusto riconoscimento economico per il fondamentale servizio che svolgono. Con maggior forza siamo e saremo a fianco degli ospiti e dei loro famigliari per rivendicare servizi di qualità, accessibilità e un equo costo della retta. A pagare non devono essere sempre gli ultimi”.