rarità

Una bandiera di epoca mazziniana esposta alla camera del lavoro di Bergamo

Il fortuito rinvenimento: era cucita sul retro di un altro vessillo risalente al 1884

Una bandiera di epoca mazziniana esposta alla camera del lavoro di Bergamo
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A quarant’anni fa risale una scoperta preziosa e del tutto fortuita: cucito sul retro di una bandiera del 1884, vessillo della lega dei panettieri che la Cgil di Bergamo aveva affidato a un restauratore di Torino, viene trovato un altro drappo, bellissimo e ancora più antico, risalente all’epoca mazziniana.

Conservato nell’archivio storico della Cgil di Bergamo per quattro decenni, nei mesi scorsi la segreteria provinciale della Camera del Lavoro ha deciso di provvedere al restauro del cimelio, affidandolo alla Maestra d’arte Marta Lorenzetti, veronese, esperta di tessuti antichi.

L'esposizione

Da oggi la bandiera è visibile nella sede della CGIL di Bergamo, conservata in una teca ed esposta di fronte all’ingresso della Biblioteca “Di Vittorio” nella sede della Camera del Lavoro, in via Garibaldi 3.

L’iniziativa è l’ultimo atto di una serie di eventi che hanno segnato, in questi mesi, il 120° anniversario dalla nascita della Camera del Lavoro provinciale. Costituita il 21 aprile del 1901, la sua sede provvisoria era ubicata nei locali della Società di Mutuo Soccorso in via Zambonate. Venne fondata dai rappresentanti della Federazione del libro, della Federazione dei litografi, della Federazione muraria, della Società lavoranti fornai, della Società di miglioramento fra i metallurgici, fra i falegnami, fra i marmisti e affini, della Cooperativa muraria e della Cooperativa lavoranti in ceppo di Brembate.

Il commento

“La Maestra d’arte Lorenzetti aveva già collaborato proficuamente con musei di storia di Bergamo, ad esempio il Museo Bernareggi, oltre che con istituti museali bresciani e fiorentini” spiega oggi Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo. “Quest’anno le abbiamo affidato questo drappo. All’epoca del rinvenimento, nei primi anni Ottanta, per i costi si decise di attendere prima di restaurarlo. Ora si può osservare da vicino in tutta la sua bellezza. Questa bandiera fa parte di una serie di preziosi vessilli che conserviamo nella nostra sede provinciale: da quella degli anni Trenta della Camera del Lavoro di Bergamo (con un evocativo riferimento all’organizzazione mondiale dei sindacati), agli stendardi dei panettieri di Bergamo risalenti al 1884, alla bandiera della FLAI-CGIL del 1921, ricordo del 50simo anniversario della lega dei panettieri di Genova, fino a quella del 2001 per il centenario della CGIL Bergamo (21 aprile 1901)”.

Il simbolo del Risorgimento

 

“La bandiera porta i simboli dell'Italia risorgimentale: rami di quercia, rami di corbezzolo usati come simbolo dell'italianità” spiega Lia Corna, curatrice museale del Museo delle Storie di Bergamo. “Appaiono, poi, dei garofanini rossi legati al concetto di rappresentanza dei lavoratori. Il fatto che fosse stata cucita alla bandiera della corporazione dei panettieri del 1884 fa pensare allo sciopero indetto dai fornai a Bergamo proprio in quell'anno. Le parole ricamate fanno, ovviamente, riferimento ai termini introdotti in Italia dalla rivoluzione francese, poi adottati anche nel periodo risorgimentale. Il fatto che siano state ricamate le parole ‘fratellanza’ e ‘libertà’ può essere ricondotto proprio al legame con la rappresentanza dei lavoratori”.

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