La maestra sciopera contro il Green Pass: "Venite a riprendervi vostro figlio a scuola"
Mamma e papà un bimbo dell'asilo "Masih" in via De Amicis scrivono all'ufficio scolastico regionale: "Pesanti disagi che si ripercuotono sulla vita lavorativa".
Oggi, venerdì 15 ottobre 2021, è entrato in vigore l'obbligo di Green pass sul luogo di lavoro e un po' ovunque in Italia si sono registrate proteste e scioperi. Scioperavano anche alcuni insegnanti e, tra questi, anche parte del personale della scuola dell'infanzia Masih, in via De Amicis, a Treviglio, che afferisce all'Istituto comprensivo "Grossi". Peccato che, in questo caso, la comunicazione dell'adesione allo sciopero alle famiglie dei bambini delle sezioni interessate sia avvenuta quando alcuni bambini erano già in classe. Così alcuni genitori hanno dovuto lasciare il lavoro e tornare a scuola, per riportare a casa i figli fino al rientro in servizio di un'altra docente. Il risultato? "Un forte disagio che si riversa anche nella vita lavorativa" spiegano alcuni di loro. E non è la prima volta.
I genitori, sanitari, scrivono all'Ufficio scolastico regionale
Esasperata, una famiglia ha deciso di rendere pubblici i pesanti disagi subiti in queste ore scrivendo direttamente, per la seconda volta, alla dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Patrizia Graziani. Entrambi dipendenti di una casa di riposo, questi due genitori di Treviglio hanno infatti precisi vincoli orari sul lavoro, e la tragicomica chiamata di questa mattina, l'ennesima, ha scombinato pesantemente l'organizzazione del ménage familiare e lavorativo in particolare della mamma.
L'ingresso alle 8, la chiamata mezz'ora più tardi
"Questa mattina la mia compagna ha affidato il nostro bambino al servizio pre scuola, attivato pochi giorni fa, verso le ore 8 - racconta il padre nella missiva inviata a Graziani - Alle ore 8.30, quando aveva già raggiunto il proprio posto di lavoro, è stata contattata perché la maestra era assente".
Se infatti il periodo del pre-scuola era "coperto" dal personale, l'orario "curricolare" vero e proprio non lo era. Ma nessuno, alle 8, ha ritenuto di doverlo far sapere ai genitori. Così la mamma, per forza di cose, ha dovuto lasciare il turno di lavoro appena cominciato, tornare in viale Piave e riportare il bimbo a casa per circa un'ora e mezza. Alle 10 infatti ha preso servizio un'altra insegnante, che invece non scioperava, e il bambino ha potuto essere riaccompagnato all'asilo. Nel frattempo, però, la mattinata lavorativa è andata quasi completamente persa.
Non è la prima volta
"Queste chiusure comunicate senza preavviso creano forti disagi nelle famiglie con genitori lavoratori, come la mia - ha spiegato il papà - Nel recente passato abbiamo dovuto gestire, con notevoli sacrifici, mesi di sospensione della didattica in presenza, considerando che io e la mia compagna lavoriamo in una realtà sociosanitaria che non può prevedere interruzioni o lavoro a distanza. La scuola, inoltre, è ripartita da pochi giorni, prima con orari ridotti, poi chiusa per le operazioni di voto e infine con chiusure improvvise per scioperi (l'ultimo il 27/9). Credo che le necessità della scuola non possano essere disgiunte dalle problematiche delle famiglie per poter garantire un percorso sereno ai nostri bambini".
Contattata per un commento in proposito, non è stato possibile ottenere finora una posizione sulla vicenda da parte della scuola.