Si tuffa nel laghetto per fuggire ai carabinieri, ma annega
Aveva 27 anni. L'auto su cui fuggiva era di un cremasco del 1967, intestatario di otto veicoli.
Tragedia questa mattina nel parco Forlanini di Milano. Un ragazzo di 27 anni è morto annegato in un laghetto artificiale, nel quale si era tuffato per fuggire dai carabinieri che lo stavano inseguendo.
Inseguimento da Settala a Milano
Tutto è cominciato attorno alle 11 a Settala. I carabinieri della stazione di Peschiera Borromeo hanno intimato l'alt a un'automobile nera, con tre persone a bordo, che al posto di fermarsi ha invece ingaggiato una lunga fuga dalla gazzella.
Ne è nato un inseguimento che è durato una decina di minuti, lungo quindici chilometri. L'auto è finita all'interno del parco Forlanini, in via Salesina, zona nord est di Milano. Qui, i tre hanno dovuto abbandonare l'autovettura, per via della presenza di alcuni dissuasori che impedivano loro di proseguire la marcia. Pur di non farsi fermare, però, hanno tentato il tutto per tutto. Si sono tuffati in un lago artificiale con l’intenzione di attraversarlo a nuoto. Ma è finita in tragedia.
Si tuffa e annega
Solo due dei tre sono infatti riusciti a percorrere a nuoto i circa 150 metri di lunghezza dell'invaso. I militari, giunti sul posto pochi minuti dopo hanno visto i tre entrare nel lago, mentre sulla riva opposta ne sono emersi solo due.
Immediato l'allarme ai soccorsi, per tentare di salvare il terzo ragazzo. Mentre i due complici fuggivano, attorno alle 12:30 i sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’uomo. Si tratta di un ragazzo di 27 anni, marocchino classe 1994, pluripregiudicato e colpito da un ordine di espulsione dal territorio nazionale da eseguire. Forse era per questo che ha deciso di sfidare l'acqua gelida del lago, probabilmente non sapendo nuotare sufficientemente bene.
L’autovettura, rinvenuta chiusa e posta sotto sequestro, risulta intestata ad un italiano classe 1967, residente a Crema, pregiudicato, ed intestatario di altri 8 veicoli.