La lettera di Gaspare, che ha vinto la sua battaglia contro il virus
Ha deciso di scrivere a medici e infermieri degli ospedali di Treviglio e Romano.
E’ sopravvissuto al Covid dopo una lunga degenza negli ospedali Treviglio e Romano. Oggi, lo spiranese Gaspare Salerno, ha deciso di scrivere una lettera ai medici e agli infermieri che si sono presi cura di lui tra marzo e aprile: «Grazie per avermi salvato».
Gaspare Salerno e la battaglia contro il Covid-19
"Quelle che scrivo sono le considerazioni di una persona che ha contratto la polmonite interstiziale da Covid-19 e che, tra i mesi di marzo e aprile, ha trascorso parecchio tempo ricoverato all’ospedale di Treviglio - si legge nella lettera - In questa struttura sono giunto in condizioni parecchio preoccupanti ma ho avuto la fortuna di essere stato preso in cura da personale altamente qualificato e dotato di un’empatia umana che mi ha colpito nel profondo. È stato grazie alle loro cure incessanti e alla loro premurosa assistenza che sono riuscito a sconfiggere la malattia. Mi pare doveroso ringraziare quanti, personale medico e infermieristico, si sono succeduti nel prestarmi le cure di cui avevo bisogno. Grazie a loro, al loro costante incitamento, alla loro amorevole vicinanza, sono uscito da quello che pareva essere un incubo senza fine"
Grazie per avermi rimesso in piedi
"Sono stato in seguito trasferito alla palazzina riabilitativa dell’ospedale di Romano di Lombardia per un periodo di riabilitazione, e anche al personale di questa struttura vorrei che giungesse la mia immensa gratitudine. Grazie alle loro attenzioni, alla loro pazienza e alla loro professionalità sono riuscito, giorno dopo giorno, a riconquistare autonomia e a riuscire a gestire al meglio quelle che sono sempre state le mie abitudini di vita. Non sapendo come fare a ringraziare ognuno personalmente, affido queste poche parole al vostro giornale, affinché tramite voi giungano a tutto il personale delle due strutture in cui sono stato ospite e che si sono prese cura della mia persona. Grazie per avermi rimesso in piedi, grazie per avermi consentito di tornare ai miei affetti, grazie per la dedizione nei miei confronti e per quella riservata ai tanti pazienti che come me hanno avuto bisogno delle vostre cure. Grazie di cuore, non dimenticherò mai i vostri volti e i vostri sorrisi anche se nascosti dalle mascherine. Grazie".