Treviglio

Nasce il Distretto dell'economia sociale e solidale

Alle 10.30 in piazza Setti, durante il mercato di Slow Food

Nasce il Distretto dell'economia sociale e solidale
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Questa mattina, sabato 8 maggio, alle  10.30, al mercato di slow food di Treviglio in piazza Setti  sarà presentato il progetto del distretto dell'economia sociale e solidale bergamasca. Parteciperanno Diego Moratti e l'ex presidente della Provincia Matteo Rossi, membri del comitato promotore.

Una rete solidale figlia del lockdown

"Questi mesi di pandemia, di zone rosse e lockdown sono stati un periodo di resilienza e di semina per l'economia sociale e solidale - spiegano - La rete di chi produce, scambia e opera in diverse forme per un modello di sviluppo sostenibile e attento alle comunità locali ha provato ad innovarsi immaginando nuove forme, strumenti e alleanze. In questo senso i promotori del DessBg, il distretto dell'economia sociale e solidale bergamasca, hanno dato vita ad una serie di incontri e iniziative che porteranno nel mese di settembre ad aprire ufficialmente la casa di tutti coloro che credono che mai come ora sia necessario rigenerare l'economia, la cultura e la politica".

 L'economia sociale e solidale locale

"Un percorso aperto, un processo inedito di aggregazione e convergenza delle tante e differenti realtà dell’Economia Sociale Solidale - continuano gli organizzatori -  Il Distretto vuole essere un ente associativo, formalmente organizzato, con l’obiettivo di incidere economicamente, culturalmente, politicamente a favore di un nuovo modello di sviluppo. Non si occuperà solo di un particolare settore (solo agricoltura, o solo di consumo di suolo, o solo di commercio equo solidale, o di scuola o di energie rinnovabili ecc….), ma si metterà a servizio delle diverse realtà e opererà per una sinergia su temi comuni. Il Dess vuole essere la casa comune dell’economia sociale e solidale bergamasca, luogo di confronto, elaborazione, formazione e iniziativa". "Non appartiene e non è convocato da qualche ente o istituzione, non è un tavolo della Provincia, né di un Comune, né di una confederazione o di un'altra, ma dialoga e collabora con tutte le realtà disponibili - continuano -  La sua base sono tutte le realtà associative e territoriali, gli enti locali, i produttori e i singoli cittadini che scelgono e sceglieranno di farne parte".

Incontri tra maggio e giugno

Durante la mattinata sarà presentato il progetto del Dess, comprese le modalità di adesione. "Il percorso del Dess è aperto. Nei mesi di maggio e giugno si terranno diversi incontri per raccontare il progetto e costruire nuove sinergie. Potranno farne parte diverse tipologie di realtà, da associazioni a imprese, da enti locali a famiglie e gas, da produttori a cooperative che operino in funzione di un modello di sviluppo economico migliore, più equilibrato, a tutela dell'ambiente e delle persone. Ciascuno può scrivere alla mail dess.bergamo@gmail.com per chiedere informazioni o proporre incontri on line o in presenza in cui presentare il progetto".

Coinvolte scuole e oratori

Saranno poi organizzati workshop di formazione, che coinvolgeranno anche le scuole, gli oratori, le istituzioni formative bergamasche, "per coinvolgerle nella definizione di progetti educativi che sappiano mettere al centro la cultura della trasformazione in chiave ecologica verso una società della cura della persona e del pianeta".

"La necessità di un luogo come il Dess è stata più volte esplicitata dai protagonisti dell’economia sociale e solidale bergamasca, soprattutto in un periodo come quello in cui stiamo vivendo, che ha aumentato la consapevolezza della necessità di un diverso modello di sviluppo. Le molteplici crisi che si sono susseguite negli ultimi dieci anni hanno infatti generato mutazioni traumatiche che hanno attraversato in profondità i sistemi territoriali: la crescente disoccupazione, l'insicurezza sociale, la polarizzazione estrema dei redditi delle famiglie, hanno deteriorato le relazioni economiche, sociali e culturali. Queste crisi, se da un lato hanno portato sotto gli occhi di tutti i rischi di un'economia iper-finanziarizzata e indifferente ai valori diversi dal profitto, dall'altra hanno messo in luce la resilienza e le potenzialità di alcuni modelli alternativi di produzione, distribuzione, consumo e risparmio basati, anziché sul profitto (o sul solo profitto), su modalità di produzione e distribuzione ambientalmente e socialmente sostenibili, che hanno dato visibilità ai piccoli produttori, hanno messo la solidarietà al centro dei processi economici, hanno restituito centralità alla persona e alla partecipazione sociale in stretta relazione con il territorio. Il Dess si colloca proprio all'interno di questo percorso, perché chi non si rassegna al declino e all’ingiustizia economica e sociale ma sceglie di sperimentare altre strade potrà trovare una casa comune dove costruire cultura della sostenibilità, condividere buone pratiche e sviluppare progettualità territoriali".

 

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