Scuola

"Distanti ma sempre connessi": ecco gli webinar dello Zenale Butinone

Tre conferenze per conoscere i vantaggi e i rischio della tecnologia e del suo uso eccessivo.

"Distanti ma sempre connessi": ecco gli webinar dello Zenale Butinone
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“Distanti ma sempre connessi” è il titolo di una serie di webinar che l’Istituto Zenale Butinone di Treviglio organizza per genitori e insegnanti. Lo Zenale con questa iniziativa rappresenta l’Ufficio scolastico di Bergamo, l’Ufficio Prevenzione delle Dipendenze dell’ATS di Bergamo e l’Osservatorio Provinciale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.

Tre incontri sulle nuove tecnologie

Si tratta di tre serate on line, la prima avvenuta il 30 marzo e le prossime il 12 e il 19 aprile finalizzate ad approfondire il tema dei rischi e delle opportunità dell’utilizzo della nuova tecnologia. In un periodo in cui la Dad si è imposta prepotentemente nella scuola, le conferenze vogliono essere momenti di sensibilizzazione per dare alle famiglie, alla scuola, un aiuto per guidare figli e studenti all’uso degli strumenti digitali.

Distanti ma sempre connessi

La prima serata è stata aperta dal dottor Luca Biffi dell’ATS con il professor Pier Cesare Rivoltella, trevigliese, docente di Didattica ed educazione mediale e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica di Milano. Rivoltella ha sviluppato con equilibrio e chiarezza i vantaggi dello sviluppo tecnologico, ma soprattutto ha rivelato gli inaspettati processi a cui la società va incontro, in
particolare i giovani, con la “schermatizzazione”, diventata parte integrante della vita sociale.

Cosa si perde davanti allo schermo?

Rivoltella ha presentato ricerche, in particolare lo studio di Jeremy Bailenson, legate per esempio alla “zoom fatigue”, la difficoltà a cui si va incontro con una continua videocomunicazione. Contraddistinta dai primi piani, essa ha un’incidenza importante sul carico cognitivo e porta a un eccesso di autovalutazione e alla sofferenza del corpo mortificato in ore di seduta. Rivoltella ha spiegato come si siano modificate le regole della prossimità, costretti a quegli sguardi ravvicinati che erano riservati nella vita reale alla distanza intima con gli amici o la famiglia; sono sguardi ininterrotti, si guarda e si è guardati senza soluzione di continuità. In questo, il consumo di energie personali è molto elevato. Si è come allo specchio continuamente con un eccesso di autovalutazione che, come dicono le ricerche, ha una correlazione con le tendenze depressive.

Inoltre, stando sempre seduti si depauperano i codici gesticolari, non solo voce e volto sono utilizzati in una comunicazione impoverita, ma ne risente anche la creatività che, invece, aumenta col movimento, il cosiddetto “nomadismo” di quando si cammina per la casa o per le strade per studiare, memorizzare, riordinare idee da esporre.

Varie le conseguenze che se ne possono trarre. Per gli insegnanti nella Dad, per esempio, relativamente all’uso di un tono di voce che non ha da essere troppo alto, a blocchi di lezione che devono essere brevi con pause di attività ludiche coerenti con l’argomento trattato, attraverso la tecnica del just time teaching per aumentare l'apprendimento, la motivazione e l’incoraggiamento degli studenti. Ma soprattutto occorre
mantenere la funzione di cura di adulti significativi, poiché lo stress da insegnamento può essere compensato da una forte intenzionalità di cura.

E i genitori?

Per i genitori l’invito è non confondere il tecnoscetticismo o la tecnofobia con, di fatto, un’incapacità a educare, scaricando questa incapacità sugli strumenti della comunicazione; nella famiglia è importante allora l’ascolto e la costruzione di protocolli di regole d’uso negoziate.
I prossimi appuntamenti approfondiranno gli aspetti psicologici e scolastici. Ci si può iscrivere ai webinar attraverso la piattaforma https://forms.gle/Rmbck6dv8nvBte668.

Maria Nicoletta Sudati

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