Vaccini over80: a che punto siamo nella Bassa, COMUNE per COMUNE
La «copertura» della popolazione anziana, mentre la campagna nella Bassa è sostanzialmente quasi finita.
Prosegue la campagna di vaccinazione in Lombardia e parallelamente le polemiche sulla «copertura» della popolazione anziana. Ma su questo fronte almeno, nella Bassa le notizie sembrano decisamente buone. Da una stima (necessariamente approssimativa, purtroppo, a causa del fatto che la Regione non diffonde in modo sistematico e ordinato i dati sulle vaccinazioni effettuate) i numeri sembrano suggerire che nella nostra zona la copertura della popolazione anziana sia sopra la media regionale. Ecco come lo si può dedurre, numeri alla mano. I numeri sono aggiornati alla metà della scorsa settimana.
Nella Bassa vaccinati 6 anziani su 10
Al momento, Regione Lombardia fornisce in via ufficiale soltanto l'andamento «globale» della campagna vaccinale, mentre i dati su base comunale - per la seconda volta - sono stati pubblicati dal consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta, che da settimane porta avanti una battaglia per la trasparenza dei numeri e dell'efficienza del settore.
Nei giorni scorsi, il consigliere ha diffuso un documento regionale contenente il numero di vaccini (prima e seconda dose) inoculati alla data del 30 marzo, per Comune di residenza del vaccinato e per categoria: sanitario, ospite di Rsa, oppure cittadino con più di 80 anni. Non sono diffuse, invece, da Regione, le percentuali relative all'adesione degli aventi diritto in ciascun territorio. Per avere una fotografia «istantanea» di quanto e come i nostri anziani siano protetti, ad oggi, è quindi necessario affidarsi all'unico altro dato disponibile: la popolazione anziana in ciascun Comune, indipendentemente dall'adesione o meno al vaccino.
Nella Bassa vaccinati 69 anziani su cento
Il Giornale di Treviglio, sul numero in edicola, ha considerato il dato sul numero di «prime dosi» somministrate alla sola popolazione «over 80» (escludendo quindi i ricoverati nelle Rsa) e ha calcolato il rapporto tra il numero di «prime dosi» inoculate in ciascun Comune, e il numero di residenti in quel Comune con più di 80 anni di età (dati Istat del 2020). Un calcolo che - seppur con tutte le cautele del caso - riesce a restituire un quadro piuttosto nitido dell'avanzamento della campagna vaccinale nella fascia più fragile ed esposta della popolazione. Il risultato è qui sotto: naviga la mappa oppure cerca il tuo Comune.
La situazione in Regione
Considerati globalmente, i numeri diffusi da Carretta coincidono e confermano, di fatto, quelli forniti nei giorni scorsi dall'assessore al Welfare Letizia Moratti, che proprio martedì ha fatto il punto sulla situazione lombarda rispondendo a una sollecitazione in merito del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. «Regione Lombardia non ha lasciato indietro nessuno - ha detto l'assessore - ed anzi ha privilegiato con estrema attenzione gli anziani prodigandosi per vaccinarli con sollecitudine ed efficacia. Ad oggi Regione Lombardia ha somministrato la prima dose di vaccino a più del 60% degli oltre 600mila ultraottantenni che hanno aderito alla campagna vaccinale a loro dedicata e da tempo ha messo in completa sicurezza le residenze per anziani vaccinando più di 62mila soggetti, il 100% con la prima dose e ben l’80 con la seconda. Senza contare tutte le strutture ospedaliere che, come le Rsa e i loro ospiti, sono state messe in totale sicurezza vaccinando medici, infermieri, operatori soci sanitari ed altro personale anche giovane. E con il personale della scuola abbiamo superato il 65%». Una corsa che tuttavia cozza con i dati del Ministero, secondo i quali a ieri, 1 aprile, con un rapporto del 20,13% tra dosi somministrate e popolazione, la Lombardia è la sestultima regione italiana per «velocità» della campagna.
E nella Bassa?
Se l’avanzamento medio in Regione è dunque, a martedì, attorno al 60%, nella Bassa le cose vanno un po’ meglio. Nella stragrande maggioranza dei nostri paesi la percentuale di anziani che hanno già ricevuto almeno una dose è infatti superiore al 60%, anche se calcolata su una platea più grande: non tutti gli aderenti, come detto, ma tutti i residenti ultraottantenni. La media della nostra zona è attorno al 69%, con 9.532 dosi già inoculate su 13mila 857 anziani.
Nel dettaglio, a Treviglio sono 1.560, circa il 68% della popolazione over 80 della città. Idem a Romano di Lombardia: 859 vaccinati, quasi il 76% degli anziani residenti, e Caravaggio, con 806 anziani che hanno ricevuto almeno una dose (75%). A restare indietro, forse per scarsa adesione, ma è difficile avanzare ipotesi non avendo questo dato a disposizione, sono Morengo (71 anziani, il 46%) e Torre Pallavicina (32 anziani, il 49%). In tutti gli altri Comuni, la percentuale di anziani già coperti dalla prima dose - e la prima fase non è ancora completamente finita - supera abbondantemente il 60%. I migliori? I cima alla classifica provvisoria si piazzano Cortenuova (74 anziani, 88% del totale), Fara Olivana (50, cioè l'87,7%), Ghisalba (198, 82%), Lurano (115, 81,6%) e Cavernago (47, 81%). Tutte percentuali che si collocano peraltro ai primi posti della classifica provinciale.
Nel cremasco molto peggio
Decisamente meno rassicurante la situazione dell'Alto Cremasco, che ricade sotto Ats Cremona e sotto l'Asst di Crema (al centro, tra l'altro, di pesanti polemiche sulla chiusura improvvisa del centro vaccinale di Rivolta, a pochi giorni dall'inaugurazione: ne parliamo nella pagina seguente). Solo a Soncino si raccoglie una percentuale di anziani già raggiunti da almeno una dose che supera l'80%, con 482 vaccinati. Seguono Sergnano (151 vaccinati, 68% dei residenti over 80) e Crema (1.903, 65%). Tra i centri più importanti Rivolta conta 287 anziani già vaccinati (42% dei residenti); Pandino va poco meglio: 347 anziani, il 59% dei residenti. La stragrande maggioranza dei Comuni resta tuttavia al di sotto del 60%, così come la media dell'area. Considerando anche la percentuale degli aventi diritto non aderenti, è facile dedurre che la campagna vaccinale dell'Alto Cremasco sia decisamente rallentata, anche rispetto alla media della Regione.
La battaglia per la trasparenza
E' in questo quadro che si inserisce anche la battaglia del consigliere regionale Niccolò Carretta (Azione) per ottenere la pubblicazione almeno settimanale dei dati relativi ai vaccini somministrati. Il consigliere, che ieri ha pubblicato un altro report sulla situazione su base comunale, chiede che i dati siano «aperti».
«Dopo un'incessante pressing abbiamo dati che dovrebbero essere aperti e pubblici su un portale consultabile da tutti. Purtroppo, questi sono i metodi utilizzati da Aria e da Regione Lombardia. Sono soddisfatto di aver ricevuto lo spacchettamento delle somministrazioni per categorie come avevo richiesto e per questo ringrazio il Presidente della Commissione Sanità Monti a cui chiedo però di rendere sistematica la pubblicazione settimanalmente. Per quanto mi riguarda la battaglia sulla trasparenza e su quel che sta accadendo alla nostra regione prosegue incessantemente».