La scuola (dimenticata) in tempo di pandemia: le lezioni in presenza sono in via di estinzione?
Cosa è stato fatto per gli studenti, per gli insegnanti e per garantire le lezioni in presenza?
Sono 168 banchi vuoti, ciascuno rappresenta 1 milione di bambini di Paesi in cui le scuole sono state chiuse in modo totale o parziale da febbraio 2020. E’ un’istallazione dell’ONU, realizzata a New York e mira a sensibilizzare verso la necessità di mantenere le scuole aperte.
L’UNICEF richiama l’attenzione su un’emergenza che non è solo pandemica, bensì educativa. “Ogni giorno che passa, i bambini che non
possono accedere all’istruzione in presenza rimangono sempre più indietro, e i più emarginati pagano il prezzo più alto” ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF.
La scuola (dimenticata) in Italia
Quanto è necessaria l’istruzione nella vita? Quanto è necessaria un’educazione nella crescita? Poco, a giudicare le azioni intraprese nella nostra Italia. Nessuna organizzazione dei trasporti per gli studenti a un anno di distanza, nessuna vaccinazione prioritaria per gli insegnanti, nessun tracciamento sui contagi dei ragazzi per verificare se avvengano a scuola o fuori, classi in quarantena per un caso positivo, ma permanenza a scuola degli insegnanti venuti in contatto con tali alunni, presunta lezioni “per tutti” on line facendo parti uguali tra disuguali e non certo per cattiva volontà dei docenti, molti dei quali hanno dato un impegno incomparabile, tuttavia non è in pareggio la proporzione tra il carico di lavoro dei docenti e degli studenti e i risultati dei ragazzi.
Il disagio degli studenti
Gli studenti stessi avvertono il disagio di una scuola senza relazione e senza sguardi. Certo, i “più bravi” studiano, producono resoconti scritti e slide. Ma dov’è la crescita globale della persona? La relazione attiva? L’incontro? L’educazione alla socialità, all’impegno civile, alla creatività con l’arte, la musica e il teatro, le uscite per incontrare e conoscere gli altri, per imparare a muoversi fuori dalla propria cerchia familiare, dalla propria stanza. Dove sono?
L’Associazione AlmaDiploma di scuole di Firenze e provincia ha svolto un’indagine tra studenti di IV e V di 246 scuole superiori: il 72,1% degli intervistati ritiene inferiore la preparazione raggiunta con le lezioni a distanza rispetto a quella che avrebbero avuto in presenza; il 42,8% degli studenti pensa, inoltre, di non avere una preparazione adeguata per il prossimo anno scolastico o l’esame di Stato.
La petizione dei genitori
In Lombardia davanti alla Regione, genitori, studenti e docenti hanno dimostrato la loro contrarietà alla chiusura improvvisa delle scuole. Anche i Comitati dei genitori della provincia di Bergamo hanno scritto una petizione che tutti possono sottoscrivere, come han già fatto centinaia di persone in poche ore su http://chng.it/TV4BhYB4 . E’ una richiesta forte alla Regione, agli assessori Sala e Locatelli: la chiusura
della scuola sia la misura estrema e ultima in risposta alla pandemia.
Una specie in via di estinzione?
Sta trovando altresì molto consenso un appello in tale direzione di Daniele Novara in un video che sta circolando in rete.
La scuola dal vivo sta diventando una specie in estinzione? C’è da augurarsi che Draghi e Bianchi mantengano fede a quanto dichiarato sul valore dell’istruzione e della formazione, che le loro non siano soloparole perché sarebbero quelle di una sconfitta i cui costi sociali si si stanno già manifestando. E se istruirsi lo si può fare anche on line, per educare occorre una relazione tra persone. La scuola è l’istituzione più importante per il nostro futuro.
Maria Nicoletta Sudati