Michela Amboni e Rachele Giovanninetti ottime ai Campionati Italiani indoor Allieve di Ancona
Quattro gli estradaioli in lizza, due ragazze e due ragazzi, e i migliori acuti portano la firma del gentil sesso.
Non sono arrivati podi ai Campionati Italiani indoor Allievi e Allieve di Ancona per l’Atletica Estrada, ma i risultati conseguiti dal team di Treviglio e Caravaggio sono decisamente buoni. Quattro gli estradaioli in lizza, due ragazze e due ragazzi, e i migliori acuti portano la firma del gentil sesso.
Amboni e Giovanninetti al top
Ottima la prestazione di Michela Amboni, trevigliese doc classe 2005, che ha raggiunto l’obiettivo di arrivare in finale nel salto triplo chiudendo all’8° posto, ma è riuscita anche a migliorare il primato personale sia indoor che outdoor. Con la misura di 11,40 metri la cittadina ha migliorato l’11,35 di Saranno ottenuto poco tempo fa, ma ha superato di un solo centimetro (11,39) anche il record all’aperto che era datato ottobre 2020 a Forlì.
Ottima anche Rachele Giovanninetti (2004) di Caravaggio che nella marcia 3000 metri è andata a podio (in atletica sono premiati i primi 8 classificati) chiudendo la gara in ottava posizione col tempo di 15’26”28. Il crono di Ancona per la caravaggina è il migliore da sempre e migliora di ben 8 secondi quello precedente stabilito la settimana prima a Padova. Amboni e Giovanninetti hanno contribuito con i loro punti allo scudetto tricolore vinto dalla Bracco Atletica Milano, dove le due bassaiole gareggiano.
I risultati maschili
Nel maschile l’estradaiolo Lorenzo Villa (2005), ex calciatore di Pagazzano da poco passato all’atletica, era al primo Italiano in carriera: nei 60 metri piani ha fatto segnare il 20° tempo con 7”35 (7’25” il suo primato). E’ andata male a Flavio Camesasca (2004) di Verdello nei 400 mt dove complice un errore ha fatto segnare un tempo altissimo. Italiani di Ancona a parte l’Atletica Estrada ha trovato modo di imporsi anche in Lombardia, precisamente a Mariano Comense dove nella seconda prova regionale dei Campionati Italiani Invernali Lanci il «solito» Segound Emmanuel Musumary (2003) si è imposto agevolmente nel getto del peso (6 kg) con un buon 17,19 mt.
Il commento del direttore tecnico
«Giovanninetti ha confermato più o meno il posto degli Italiani di Ostia a gennaio (era arrivata 7ª nei 10 km, ndr) - ha commentato Paolo Brambilla direttore tecnico Ateltica Estrada - La marcia è una specialità tecnica dove sei soggetto al giudizio dei giudici che a volte sono severi e a volte no. Detto questo Rachele forse è partita un po’ troppo prudente ma ci sta, la caravaggina è una ragazza seria e motivata e può fare molto bene. Amboni l’ho vista meglio nelle rincorse, deve migliorare nei balzi, ma è giovane e tutta da “costruire”. E’ arrivata in finale e migliorato il personale, sono soddisfatto della sua prova, Michela è in una situazione working in progress, ma ha un buon fisico ed è molto seria, per me può arrivare davvero lontano. Per Villa dopo due soli mesi di atletica ha già fatto tanto arrivando agli Italiani, ha buone frequenze ma non spinge, è tutto da costruire anche lui. Invece Camesasca non sta concentrato in gara: ad Ancona è inciampato nel piede di un atleta che gli stava davanti, ha sbandato uscendo di pista e così ha compromesso tutto, è in un momento molto sbiadito».
Intervista a Michela Amboni
Il diciotto marzo compirà sedici anni, Michela Amboni da Treviglio ha davanti un buon futuro nell’atletica, e lo dice il suo allenatore Brambilla che ne ha forgiati di talenti nell’Estrada. Agli Italiani di Ancona ha migliorato il personale nel salto triplo, arrivando alla finale. Questo il commento di Michela che frequenta il secondo anno nel Liceo Linguistico all’Istituto superiore «Simone Weil» di Treviglio.
«Sono complessivamente soddisfatta avendo fatto il personale, anche se potevo ottenere anche una misura migliore - ha detto Michela Amboni - Con la pandemia non era facile andare agli Italiani ed entrare nelle prime 12, e poi nella finale a 8, con atlete che hanno un anno in più e naturalmente un’esperienza maggiore».
I tre nulli ti hanno pesato?
«Sinceramente il primo mi dà un po’ fastidio perché credo che fosse il salto più lungo che ho fatto domenica. Però non mi hanno pesato perché sono riuscita a dare il massimo nella rincorsa ed entrare abbastanza veloce allo stacco, ed è questo il movimento che devo ancora cercare di migliorare».
Come ti sei approcciata al tricolore e che obiettivi hai per questo 2021?
«Ero molto agitata il giorno prima nonostante non fosse il mio primo Italiano, ma da questa stagione nelle Allieve si comincia ad entrare nel “mondo dei grandi”, dove si va in cerca dei risultati e non solo di crescere. Quindi l’agitazione era normale, ma allo stesso tempo ero molto carica, volevo fare bene questa gara, per me stessa, per Paolo (Brambilla, ndr) il mio allenatore, per ripagare i sacrifici fatti in inverno. L’obiettivo ora è come sempre di migliorare, a livello misura arrivare a toccare i 12 metri in stagione e trovare posto agli Italiani all’aperto di Grosseto».
Michela Amboni era una bella promessa nella ginnastica artistica, poi si è «innamorata» dell’atletica. Come è arrivata la metamorfosi?
«Dai 3 ai 12 anni ho praticato ginnastica prima a Rivolta d’Adda e poi alla Ginnastica Trevicass di Treviglio. Nel frattempo con le scuole ogni tanto facevo le gare di atletica e riuscivo ad arrivare quasi sempre sul podio. Paolo Brambilla mi ha convinto a provare ad allenarmi e mi sono trovata subito molto bene, sia con l’ambiente che con gli allenatori e i compagni. Ho provato un po’ tutto all’inizio ma Paolo mi aveva inquadrato nei salti, ho iniziato con il lungo poi dal secondo anno anche il triplo. In questa stagione ho deciso di dedicarmi completamente solo al salto triplo».