Prove di vaccinazioni anti-Covid di massa, a Milano cronometrate le somministrazioni
Nei padiglioni sono state inoculate le seconde dosi a 2.500 volontari. È stata l'occasione per compiere dei test in vista della profilassi che coinvolgerà la popolazione
La promessa di Guido Bertolaso era di concludere la campagna vaccinale in Lombardia entro giugno. Non sono pochi gli scettici, sull'annuncio del nuovo responsabile della mega vaccinazione di massa nominato nei giorni scorsi dall'assessore al Welfare Letizia Moratti, ma per capire quali saranno effettivamente i tempi di somministrazione del vaccino, ieri a Milano sono partite alcune sperimentazioni "logistiche".
Cronometrate le somministrazioni: ecco perché
Siamo in Fiera, dove ha preso il via la seconda fase del progetto di Regione Lombardia, avviato da Areu qualche settimana fa, che prevede la vaccinazione di circa 2.500 volontari che oggi, tra le 9 e le 18, e domani riceveranno la seconda dose del vaccino e saranno dunque protetti dal virus.
Come aveva annunciato lo stesso Bertolaso, nell’occasione sono anche stati cronometrati i tempi di somministrazione delle dosi, per capire al meglio l’organizzazione da seguire per la futura campagna di massa. Questa sperimentazione, hanno spiegato dalla Regione, ha come obiettivo quello di individuare il percorso migliore per effettuare le somministrazioni dei vaccini in più punti, distribuiti sul territorio regionale, e 24 ore su 24.
Da punti tampone a centri vaccinali anti-Covid
In questo senso, diventerà strategico e funzionale anche poter contare sulla trasformazione degli attuali punti tampone lombardi per la somministrazione vaccinale anti-Covid, cosa che ha annunciato di voler fare l’assessore al Welfare, Letizia Moratti. Ne scrive ad esempio PrimaBergamo.it
Il piano: quando sarà pronto
Il piano dovrebbe essere pronto entro la fine della prossima settimana. Intanto, Moratti ha sottolineato che "nel mettere in campo questo progetto abbiamo fissato grandi obiettivi che riguardano il Diritto alla Salute, al Lavoro, allo Studio e di riappropriarsi di importanti momenti di socialità. È evidente che tutti i diritti sono fondamentali, ma è altrettanto evidente che in questo momento la salute è condizione necessaria per garantire la ripresa".
La situazione nella Bassa bergamasca
Come altrove, il quadro della campagna vaccinale nella Bassa bergamasca è sostanzialmente ancora alle prese con la Fase1, che coinvolge i sanitari. Per ora sono circa diecimila le dosi già inoculate dall'arrivo dei primi vaccini della Pfizer-Biotech, e 4800 sono le persone che hanno già ricevuto anche la seconda dose di vaccino e che sono quindi, virtualmente, già protette contro la Covid-19.