Ospedale Papa Giovanni, somministrati i primi cinquanta vaccini anti-covid
Sono state somministrate oggi pomeriggio le prime cinquanta dosi di vaccini anti-covid a medici e operatori sanitari dell'ospedale Papa Giovanni.
I primi vaccini hanno raggiunto l'ospedale attorno alle 12. Nel pomeriggio somministrate cinquanta dosi ad alcuni medici e professionisti del nosocomio cittadino.
Primi vaccini anti-covid al Papa Giovanni
C’è anche il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, simbolo della lotta al Covid in tutto il mondo, tra i centri in cui oggi sono state eseguite le prime vaccinazioni contro il virus. Il primo ad essere vaccinato è stato Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Bergamo. Poi è stato il turno degli altri rappresentanti delle professioni sanitarie: il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Gianluca Solitro, Guido Muzzi, Presidente dell’Ordine TSRM-PSTRP della provincia di Bergamo (Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) e tecnico di Radiologia al Papa Giovanni. A seguire è stato il turno di Luigi Greco pediatra bergamasco e membro del CTS regionale.
E’ stata poi la volta degli operatori del Papa Giovanni. A ricevere le prime dosi 13 medici, 9 infermieri, 2 tecnici e 2 operatori socio sanitari (OSS), che non hanno contratto il virus e che in questi mesi hanno dato un contributo insostituibile contro l’emergenza sanitaria che ha sconvolto la città e la provincia di Bergamo, insieme a rappresentanti del mondo socio sanitario territoriale, tutti pronti a farsi vaccinare con l’intento di trasmettere un messaggio importante alla popolazione sul ruolo cruciale che il vaccino ha nella lotta alla pandemia da Covid-19.
"Il Papa Giovanni in prima linea"
Ecco alcune dichiarazioni da rappresentanti dell'ospedale e politici di riferimento del territorio:
Maria Beatrice Stasi:
Anche oggi il Papa Giovanni è in prima linea per dare il proprio contributo nella lotta contro il Covid – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Dopo tanti mesi in apnea dedicati alle cure ospedaliere e alle tante attività che hanno caratterizzato l’emergenza da oggi siamo in prima linea con i vaccini, l’unica arma agognata dal mondo intero in tutti questi mesi per porre fine alla pandemia e all’emergenza, non solo sanitaria ma anche economica e sociale, che il Covid ha determinato. Una giornata simbolica, dove a scendere in campo sono stati i nostri operatori più rappresentativi, per il loro ruolo e per il contributo dato alla gestione dell’emergenza insieme a figure simbolo del mondo della sanità bergamasca. Ringrazio tutti quanti per aver aderito con convinzione alla campagna e ringrazio i nostri operatori in prima linea nella lotta contro la pandemia anche oggi, speriamo ultima tappa di un percorso difficile e doloroso.
Claudia Maria Terzi:
Oggi possiamo intravvedere una luce, l’arrivo del vaccino potrà portare progressivamente a una svolta nella battaglia con questo nemico subdolo - ha commentato invece l'assessore regionale Claudia Maria Terzi -. Questo anno drammatico per il nostro territorio, e lo dico da bergamasca, si chiude quindi con una speranza tangibile, con una prospettiva nuova e incoraggiante. Ringrazio di cuore tutti gli operatori della sanità bergamasca per la competenza, la generosità e lo sforzo immane che messo in campo in questi mesi.
Giorgio Gori:
Vivo questo 27 dicembre, primo giorno di vaccinazioni, come una festa della vita, specialmente per Bergamo, la nostra città – ha commentato Giorgio Gori -. So che anche tra noi c’è chi affronta questo passaggio con diffidenza. Vorrei rassicurarlo, invitandolo a considerare la scienza una compagna affidabile e il vaccino come lo strumento che ci consentirà di far ripartire l’economia e il lavoro, la chiave che ci restituirà la dimensione collettiva che il virus ci ha sottratto. In questa dimensione la libertà individuale non può prescindere dalla solidarietà: se c’è una cosa che l’esperienza del Covid ci ha insegnato è che nessuno può porsi in salvo da solo. Ci auguriamo che l’organizzazione della campagna vaccinale sia efficace, senza ritardi e inefficienze. Ma oggi è un giorno di festa, che ci dà speranza e che chiama ognuno di noi all’esercizio della responsabilità.