Ileana e Clelia, il racconto di due commercianti: "Oltre ai danni, anche la beffa in questo secondo lockdown"
Ileana e Clelia Radavelli sono due sorelle. Estetista la prima, parrucchiera la seconda, hanno raccontato i problemi di queste ultime settimane.
Ileana e Clelia Radavelli hanno deciso di raccontare la propria esperienza in un'intervista sul nostro giornale.
Il "Centro bellezza Samuela"
Le due sorelle, originarie di Spirano, gestiscono da oltre dieci anni il "Centro Bellezza Samuela", che da due anni si trova a Urgnano. Parrucchiera Ileana, estetista Clelia, hanno raccontato alla nostra testata le difficoltà - e le beffe - subìte in queste settimane ad opera della burocrazia.
I rimborsi mancati
Come previsto dai Dpcm che hanno regolato la gestione della seconda ondata di Covid-19, infatti, il centro bellezza è potuto rimanere aperto per la sola parte di parrucchiera. "Io, Ileana, che faccio l'estetista, sono stata costretta a stare a casa senza lavorare ma non ho ricevuto alcun ristoro perché l'attività è in comune con mia sorella parrucchiera, che ha potuto lavorare" ci ha raccontato Ileana, che dal 6 novembre ai primi di dicembre di fatto non ha potuto lavorare e non ha ricevuto alcun sostegno economico.
Oltre al danno, anche la beffa
Non è finita qui. La stessa Ileana, infatti, si è vista recapitare nei giorni scorsi una multa per assembramento per aver partecipato, insieme a molti altri commercianti, a una manifestazione autorizzata in piazza Matteotti a Bergamo. "Il verbale mi sanziona per non aver rispettato la distanza da mia sorella, con cui lavoravo, in quei giorni, quotidianamente a stretto contatto - racconta sempre Ileana - Da notare inoltre che avevamo entrambe la mascherina. Confrontandomi con altri colleghi presenti, poi, ho scoperto di essere stata l'unica multata".
Il sospetto di accanimento
A creare ulteriori noie a Clelia e Ileana, poi, è stata una segnalazione anonima ai Carabinieri il giorno seguente alla ripresa dell'attività di Ileana. "Neanche il tempo di riprendere a lavorare regolarmente, che subito dopo un giorno o due abbiamo ricevuto un controllo a sorpresa dei Carabinieri, giunti a seguito di una segnalazione anonima che riferiva di un assembramento nel nostro negozio - raccontano sempre le due sorelle - Ovviamente, dopo un attento controllo, i militari hanno rilevato che la segnalazione era fasulla. Iniziamo a sospettare un certo accanimento nei nostri confronti. Il fatto di essere un negozio grande e con molto lavoro potrebbe aver attirato qualche invidia" concludono le titolari.
Puoi leggere l'intervista completa a Ileana e Clelia Radavelli sul Giornale di Treviglio e RomanoWeek in edicola questa settimana.