Elezioni Caravaggio, per Pirovano al centrodestra serve "un civico". E prende tempo
Parla l'ex sindaco e senatore del Carroccio: "Abbiamo bisogno di un po' di aria fresca".

Elezioni Caravaggio, a poche settimane dall'ufficializzazione della ricandidatura del sindaco uscente Claudio Bolandrini, nel campo dell'opposizione la partita è ancora tutta aperta. E a mescolare le carte è questa settimana l'ex sindaco e senatore Ettore Pirovano, che se da un lato fa un "passo di lato", con l'altro propone la candidatura di "un civico", bocciando indirettamente la "messa a disposizione" del suo successore Giuseppe Prevedini.
Lo stallo del centrodestra caravaggino
Una situazione ancora di stallo, quella in cui versa il campo delle opposizioni, causa faide interne e Covid-19, che sta facendo slittare anche l’incontro di coalizione che avrebbe dovuto tenersi a metà novembre. Se voci di corridoio parlano di uno "scontro frontale" tra Prevedini e Pirovano, quest’ultimo fa sapere che non c’è un duello in corso semplicemente perché lui non si ricandiderà a primo cittadino. Anzi: secondo l'ex senatore, per Caravaggio sarebbe necessaria un po' di "aria fresca" e un candidato lontano dai partiti: "un civico", insomma o meglio ancora, "una civica". Ma se ne riparlerà, auspica, solo dopo l'emergenza sanitaria: "No a gelide videoconferenze".
"No a gelide videoconferenze"
"Non ho intenzione di correre per la poltrona di sindaco, al massimo, se necessario, per quella di consigliere - ha detto - credo che chi per anni ha messo lo zampino nell’Amministrazione debba farsi da parte e aiutare i volti nuovi. Sono convinto che, come già sta dicendo Matteo Salvini da tantissimo tempo, serva un candidato civico, anche perché siamo sopra i 15mila abitanti e avere un civico che possa far entrare un po’ di aria fresca credo sia una buona cosa. Meglio ancora se una donna, finalmente. Avevo individuato un nome e sembrava cosa fatta ma poi c’è stato un ripensamento. Ad ogni modo ci riuniremo per discutere appena la situazione emergenziale ce lo consentirà: trovare una sala abbastanza grande che consenta di rispettare la distanza di sicurezza non è cosa semplice, mentre optare per una videoconferenza non mi entusiasma, sarebbe gelido come il ghiaccio dell’Antartico".
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