"La didattica a distanza non funziona", genitori e minoranze sul piede di guerra
Non essendo stato potenziato il WiFi, gli insegnanti per fare lezione sono costretti ad arrangiarsi con i propri cellulari, usandoli come hotspot.
«La didattica a distanza a Rivolta è penosa»: è il durissimo commento di alcuni genitori che denunciano come non sia stato potenziato il WiFi e gli insegnanti siano costretti ad arrangiarsi con i propri cellulari, usandoli come hotspot, per poter fare lezione. E le minoranze presentano un'interrogazione.
La didattica a distanza non va
«Le 15 ore settimanali su sei giorni, il minimo che devono garantire, almeno siano fatte bene. A Treviglio, sempre nella scuola pubblica, lavorano seriamente. È possibile che l’educazione e la formazione dei ragazzi sia così poco importante? È scandaloso». A dirlo asono alcuni genitori e la loro indignazione che è stata raccolta dalle minoranze consiliari, che hanno presentato un’interrogazione che verrà discussa nella prossima seduta.
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