Dimesso dal Pronto soccorso distrugge i vetri delle auto del personale sanitario FOTO
Denunciato a piede libero il responsabile. Ha pesantemente danneggiato sei auto nel parcheggio interno.
Dimesso dal Pronto soccorso, esce e distrugge i parabrezza di sei auto di medici e infermieri che stavano lavorando al turno di notte. E' stato subito identificato e denunciato a piede libero l'autore del vergognoso atto vandalico avvenuto nella notte tra lunedì e ieri, martedì, nel parcheggio privato del Policlinico San Marco di Zingonia. E' stato escluso, per fortuna, che si sia trattato di una protesta organizzata contro le restrizioni anti-Covid, come quella avvenuta sabato a Rimini.
Sei auto del personale sanitario danneggiate
Forse non accettava di essere stato dimesso dal Pronto soccorso senza le cure di cui sosteneva di aver bisogno (ma non aveva nulla). Forse, semplicemente, era in uno stato di alterazione psicologica e le motivazioni che l'hanno spinto a compiere un gesto tanto stupido e violento, proprio in queste settimane di emergenza, resteranno chiuse nella sua testa per sempre. Quel che è certo è che S.V, 58enne di origine lettone, era arrivato in Pronto soccorso a Zingonia qualche ora prima, chiedendo cure per presunte patologie che i medici non avevano tuttavia riscontrato.
Senza fissa dimora, pregiudicato e nullatenente, l'uomo era stato dimesso da pochi minuti. Uscito dal Pronto soccorso, si è messo a passeggiare nel parcheggio privato dell'ospedale, meditando forse una sorta di ritorsione per la dimissione. Certo che nessuno lo stesse guardando, ha quindi sfondato con un oggetto contundente ben sei tra parabrezza e finestrini di altrettante automobili parcheggiate. Mezzi di proprietà di alcuni medici e infermieri che in quel momento stavano lavorando al turno di notte.
La "sorpresa" all'alba
Sono stati proprio i dipendenti, smontato il turno, ad accorgersi dell'accaduto e a chiamare i carabinieri con le prime luci dell'alba. I danni ammontano a diverse centinaia di euro ma è chiaro che lo sfregio più grave per molti di loro - di nuovo in prima linea contro il virus a pochi mesi dalla terribile e violentissima prima ondata - è stato quello morale.
Venuti a sapere dell'accaduto, alcuni cittadini di Verdello hanno deciso di organizzare sui social una colletta per ripagare i danni al personale sanitario colpito. Si tratta dei coscritti del 1968, stando a quanto riporta una story di Instagram che sta girando molto in queste ore nella Bassa.
Nel frattempo l'uomo responsabile dell'atto vandalico è stato individuato dai carabinieri della Compagnia di Treviglio, anche grazie ad alcuni testimoni che l'hanno visto aggirarsi tra le auto poco prima del fatto. Le immagini della videosorveglianza interna hanno fatto il resto, confermando i fatti. E' stato denunciato a piede libero.
Le proteste a Rimini
Sulle prime, il personale aveva temuto che si trattasse di un gesto collegato a quello avvenuto tra sabato e domenica nel parcheggio dell'ospedale "Infermi" di Rimini. Nel capoluogo romagnolo erano state ben settanta le auto del personale danneggiate, secondo il responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’Ausl un "avvertimento" ai medici e infermieri accusati di fare "allarmismo" sul Covid. Quello di Zingonia sarebbe invece, con tutta probabilità, il gesto isolato di un uomo in stato di alterazione. Magra consolazione, per medici e infermieri colpiti.
Foto da Instagram