I bergamaschi mangiano sempre più pollo, dice Coldiretti
Le vendite sono aumentate di circa il 20 percento a marzo e - nel primo semestre dell'anno - l'incremento medio è del 12%.
I bergamaschi mangiano sempre più carne di pollo: con l'emergenza Covid, le vendite sono aumentate di circa il 20 percento a marzo e - nel primo semestre dell'anno - l'incremento medio è del 12%. I dati emergono da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare diffusi in occasione della quarta edizione del "Pollo Arrosto Day".
Sì, oggi è il Pollo arrosto day
La quarta giornata dedicata alla carne di pollo - il Pollo arrosto day appunto - cade proprio oggi, 2 ottobre 2020. A promuoverla è Unaitalia, associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova.
Carni avicole, l'Italia è autosufficiente
"E’ aumentato il consumo di carni avicole – sottolinea Coldiretti Bergamo – e gli amanti di questo alimento possono contare su una produzione nazionale che garantisce l’autoapprovvigionamento senza dover ricorrere alle importazioni. Per questo è importante verificare sempre l’etichetta per garantirsi l’origine nazionale che assicura i più alti livelli di qualità e sicurezza. L’etichetta di origine obbligatoria delle carni avicole compie nel 2020 i suoi primi 15 anni, essendo nata ufficialmente il 17 ottobre 2005".
Ventisette allevamenti bergamaschi
In provincia di Bergamo gli allevamenti di polli da carne sono 27 (su un totale nazionale di 6.300 allevamenti professionali) e contano poco più di 1.300.000 capi. "Il comparto avicolo bergamasco – sottolinea la Coldiretti provinciale - ha la possibilità di intravedere prospettive positive grazie all’aumento dei consumi e l’apprezzamento delle carni bianche nella dieta. E’ una realtà che va salvaguardata anche dalla concorrenza estera, valorizzando la qualità delle produzioni e il lavoro svolto dalle imprese agricole". In media, gli italiani ne consumano circa venti chili a testa all'anno. Si tratta del (35%) della spesa totale per la carne, seguite da quelle bovine (33%) e di maiale (20%). "A confronto con il resto del mondo i consumi dell’Italia si attestano sotto la media UE che supera i 25 chili mentre negli Stati Uniti e in Canada si tocca il picco di 47,4 chili e in America Latina si arriva a 32,2 chili pro capite" continua Coldiretti.