Prati e pascoli triturati, frutta distrutta, vigneti rovinati. È il primo bilancio, che emerge dal monitoraggio dei tecnici Coldiretti Bergamo, dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta nelle scorse ore sulla provincia di Bergamo.
Grandinata in Bergamasca
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Il bombardamento di ghiaccio ha sferzato la Valle Seriana, in particolare nella parte iniziale. Tra i paesi più colpiti ci sono Nembro, Gazzaniga, Albino, Alzano Lombardo, già messi a dura prova dalla tragedia del coronavirus. Chicchi di grandine grossi come noci sono caduti senza sosta per oltre mezz’ora, a partire dalle 17.30 circa, triturando prati e pascoli. La grandine era talmente fitta e abbondante che sembrava fosse nevicato. La fienagione risulta compromessa.
Frutteti distrutti
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il maltempo – continua Coldiretti Bergamo – ha colpito anche la Valle Imagna: a Sant’Omobono Terme la sassaiola di grandine ha distrutto il 90% della produzione del frutteto dell’Azienda Agricola Sant’Anna.
“Un vero e proprio disastro – spiega il titolare Matteo Locatelli -: sono bastati 15 minuti di vento forte e grandine per perdere il raccolto di pesche, albicocche, pere e soprattutto di ciliegie, le più danneggiate. Ora devo cercare di salvare quello che si può facendo succhi, confetture, frutta candita e mostarda. Voglio provare anche a fare la frutta denocciolata da essiccare e da usare in pasticceria”.
A Rota Imagna la grandine e il forte vento si sono abbattuti con violenza sull’azienda di Locatelli Giovanni, causando danni del 70-80 % sulle orticole in campo e sulle mele, le pesche e le prugne presenti nel frutteto e sulla vigna.
Anche i vigneti della zona di Scanzorosciate sono stati “feriti” dalla grandine, la stima dei danni è di circa il 20-30%.