Treviglio

Crisi Covid-19, la pizzeria della solidarietà Kalica rischia di chiudere

Impossibile rispettare le prescrizioni per riaprire. Il sogno di una casa per disabili in carrozzella potrebbe andare a rotoli.

Crisi Covid-19, la pizzeria della solidarietà Kalica rischia di chiudere
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La pizzeria della solidarietà Kalica rischia di abbassare la saracinesca a causa del Coronavirus. A lanciare l'allarme la presidente della Onlus che gestisce il locale di via Milano a Treviglio.

Kalica, la pizzeria solidale

L'associazione Kalica da quattro anni ha aperto una pizzeria che viene portata avanti grazie a lavoro dei volontari. L'obiettivo è raccogliere fondi da destinare al progetto della Casa famiglia per disabili in carrozzella in frazione Geromina. La Onlus ha acquistato l'immobile per 320 mila euro, ne ha versati 110 mila e ha stipulato un mutuo di 210 mila euro. Ora però servono 180 mila euro per renderla idonea ai disabili. Una cifra che, senza il lavoro della pizzeria, difficilmente potrà essere raggiunta.

"Lo Stato non ci aiuta"

"Per colpa del Coronavirus siamo rimasti chiusi due mesi - ha spiegato la Presidente di Kalica Emilia Ruggeri - Come tutti gli altri abbiamo chiesto gli aiuti che lo stato ha messo a disposizione per tutti i danni che l'Italia ha subito, ma alla prima domanda ci hanno risposto che non ne avevamo diritto, perché siamo una cooperativa Onlus e siamo tutti volontari, quindi per la nostra categoria non c'era niente. Peccato che anche noi paghiamo l'Iva, l'affitto, le bollette, i fornitori, e in più paghiamo anche due assicurazioni, una all'Inail per i volontari, e una privata per il negozio. Ora invece ci hanno fatto sapere che qualcosa spetta anche noi e ci faranno sapere quali sono le domande che possiamo fare e quando dovremo farle. Speriamo non siano solo parole. La cosa che ci fa arrabbiare è che, il presidente Conte ai microfoni si fa grande e dice che il volontariato è il fiore all'occhiello dell'Italia, però fino a ora non mi risulta che lo Stato abbia dato aiuti al volontariato".

"Impossibile riaprire"

La pizzeria Kalica ora ha riaperto, ma solo per l'asporto, perché per l'associazione è impossibile rispettare tutte le prescrizioni di legge per aprire.  "Non abbiamo i soldi per farlo - ha sottolineato Ruggeri - quindi facciamo solo asporto o consegniamo a domicilio, Ma così il lavoro è poco, non riusciamo a sostenere tutte le spese e le tasse che dobbiamo pagare. Siamo in grande difficoltà, il nostro progetto rischia di saltare, perché le persone che venivano da noi, non lo facevano solo per mangiare la pizza, ma anche per fare donazioni per la casa famiglia. Ora tutto questo è venuto a mancare e con l'asporto il guadagno è minore. La nostra unica salvezza è il comune di Treviglio: abbiamo chiesto aiuto al sindaco Juri Imeri e speriamo che almeno lui non ci dica di no. L'1 aprile sono stati quattro anni che noi volontari lavoriamo gratis per raggiungere l'obbiettivo e se andasse tutto a rotoli sarebbe un vero disastro. tutto il nostro lavoro sarebbe stato inutile".

Come aiutare Kalica

Se qualcuno ha voglia di dare una mano all'associazione può ordinare le pizze, oppure donare il 5 per mille a "Kalica (bocciolo d'amore) C.F. 93046580168" oppure facendo una donazione a sul conto corrente della Onlus presso la filiale di Arcene della Bcc di Treviglio (codice Iban IT 69 S088 9952 5400 0000 0202 369). "Io, la vicepresidente Ferdinanda Lorenzi e tutti i volontari di Kalica ringraziamo tutte le persone che fino adesso ci hanno sostenuto - ha concluso Ruggeri - perché sono in tanti che ci vogliono bene e credono nel nostro progetto. Un grazie veramente di cuore a tutti".

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