Coronavirus

Regione Lombardia apre ai test sierologici privati, ma a pagamento

Chi si sottoporrà volontariamente al test e dovesse risultare positivo dovrà mettersi in isolamento in attesa di essere sottoposto a tampone.

Regione Lombardia apre ai test sierologici privati, ma a pagamento
Pubblicato:
Aggiornato:

Degli ormai famosi test sierologici se ne parla moltissimo. I dubbi, tuttavia, restano tanti e in Lombardia sembra ormai certo che non partirà alcuna indagine a tappeto, almeno non a carico del Sistema sanitario regionale. E' ciò che ieri, durante la quotidiana conferenza stampa, ha voluto chiarire l'assessore al Welfare Giulio Gallera che, sebbene abbia comunicato un'apertura ai test sierologici, ha indicato anche limiti e soprattutto costi che saranno i privati a dover affrontare.

Test sierologici da privati

"Chiarezza, trasparenza e responsabilità, nell'ottica di favorire le analisi sierologiche da parte degli operatori privati, ma senza penalizzare in alcun modo la sanità pubblica, bensì contribuendo a rafforzarla".

L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, spiega così, in sintesi, le prerogative in base alle quali la Giunta regionale ha approvato ieri, 12 maggio, due provvedimenti in merito alla realizzazione dei test sierologici anche al di fuori del Sistema sanitario regionale.

"Il test sul singolo cittadino in forma autonoma non è utile e genera false aspettative - spiega l'assessore Gallera - e per questo abbiamo previsto che sia possibile effettuarlo all'interno di una determinata comunità (es. aziende, Enti, ecc), ma chi lo propone deve occuparsi di tutto: acquisire i test sierologici, trovare il laboratorio che li processi, spiegare al cittadino che il test è volontario, reperire i tamponi a cui sottoporre la persona qualora questa dovesse risultare positiva al test. L'esecuzione del tampone non dovrà gravare sulle priorità della sanità pubblica".

I laboratori pubblici e privati specializzati in Microbiologia e Virologia o con sezioni specializzate in Microbiologia e Virologia possono dunque erogare esami sierologici per anticorpi SARS-COV-2, con determinate caratteristiche di qualità e affidabilità.

Tariffa a 62,89 euro per i tamponi

Le ATS possono procedere all'integrazione dei contratti con gli erogatori individuando quale soglia minima di produzione l'attuale capacità produttiva e prevedendo che l'incremento di produzione di ogni singolo erogatore sia destinato per l'80% ai percorsi di sanità pubblica e per il restante 20% in favore di altri soggetti senza oneri per il SSR.

Un'altra delibera approvata oggi stabilisce una tariffa di riferimento per l'acquisto dei tamponi pari a 62,89 euro. Gli operatori privati che organizzato queste analisi nell'ambito delle loro campagne di screening sono infatti tenuti ad acquistare preventivamente un numero di tamponi pari al 10% del personale che desiderano sottoporre a test sierologico.

Test sierologici in Lombardia

Regione Lombardia ha avviato una campagna di analisi sierologiche basate su prelievi ematici che hanno coinvolto 34mila persone. Oltre a questo, la Regione aderisce allo studio sieroepidemiologico proposto da Ministero della Salute sulla popolazione generale. Lo studio, che vede l'identificazione di un campione rappresentativo della realtà regionale e delle sue differenze territoriali, è finalizzato a caratterizzare le differenze di sieroprevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di professione, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e fornire fondamentali informazioni per lo studio della patogenesi e lo sviluppo di strategie mirate.

L'utilizzo dei test al di fuori del SSR comporta in ogni caso il rispetto di prescrizioni ben precise:
- E' necessario l'uso di test marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, prevedendone la refertazione solo da parte di personale di laboratorio.
- La positività a test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti comporta la verifica della contagiosità mediante ricerca dell'RNA virale (tampone).

Ciò significa che qualora la persona sottoposta a test sierologico (rapido o ematico) risulti positiva e abbia quindi sviluppato anticorpi al Covid-19 dovrà necessariamente essere sottoposta a tampone per appurare di non essere ancora contagiosa. In attesa dovrà, quindi, porsi in isolamento.

Test sierologici in ambito collettivo

Nel caso in cui si intenda effettuare in uno specifico ambito collettivo (ad esempio in ambiente di lavoro) un percorso di screening dei soggetti appartenenti a tale collettività va data comunicazione ad ATS, riportando le seguenti informazioni:
- il medico, responsabile per gli aspetti sanitari del percorso
- il numero dei soggetti che si prevede di coinvolgere
- il laboratorio che effettua il test rapido, qualora previsto come primo step
- la documentazione relativa al test rapido che si intende utilizzare
- il laboratorio che effettua il test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti
- la documentazione relativa al test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti
- la documentazione atta a comprovare di avere informato i soggetti coinvolti sul significato dello screening e dei test, dell'invio dell'esito positivo del sierologico ad ATS e dell'isolamento domiciliare a seguito di positività del sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti, fino all'esito negativo del test molecolare
- la documentazione circa la volontarietà di adesione a tutto il percorso di screening e la modalità di trattamento dei dati sanitari
- l'evidenza della disponibilità di test per la ricerca del genoma virale, acquisita oltre la quota che deve essere garantita dalla rete dei laboratori per COVID-19 per il SSR; tale quota deve essere pari ad almeno il 10% del numero di soggetti arruolati.
- La disponibilità può essere acquisita sia dai laboratori della rete lombarda dei laboratori per Covid 19 oppure al di fuori purché il laboratorio sia nella rete dei laboratori per l'effettuazione del test molecolare riconosciuti dal Ministero della Salute.
- I laboratori accreditati ed autorizzati inseriti nella rete lombarda dei laboratori per COVID 19 devono processare in via prioritaria i test secondo le indicazioni regionali e per quantitativi non inferiori a quelli che verranno definiti con apposita delibera indicante anche la tariffa del test per la ricerca del genoma virale.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali