Il Comune introduce nuove tasse: a Mornico arriva l'Irpef
Negli ultimi anni è cresciuta sempre di più la forbice fra entrate, con costante segno meno, e spese, che al contrario hanno sempre avuto segno più
Per mantenere e consolidare i servizi comunali, la Giunta Cerea ha deciso di istituire l’Irpef comunale, ancora assente a Mornico.
Introdotta l'Irpef
La decisione è stata presa in Consiglio comunale settimana scorsa. "Il primo pensiero che probabilmente sarà corso alla mente della cittadinanza è che introdurre una nuova imposta in questo momento drammatico costituisca una decisione antipatica, se non addirittura inopportuna – ha commentato il vicesindaco Luca Signorelli – Eppure, la decisione di introdurre l’addizionale Irpef è stata presa nei primissimi giorni di quest’anno e, pertanto, molto tempo prima dell’inizio dell’emergenza Coronavirus. Ci sarebbe piaciuto essere nelle condizioni di fare retromarcia, con l’arrivo della pandemia; abbiamo tuttavia dovuto prendere atto del fatto che ciò non era possibile. La decisione di introdurre l’addizionale comunale, purtroppo, non poteva più essere rimandata, in quanto essa trova la propria origine in una situazione, appunto, pregressa e del tutto slegata dal contesto di emergenza attuale, e che era divenuta oggettivamente non più sostenibile".
Perché si è reso necessario introdurre l’Irpef?
In primis, a causa delle entrate comunali, che, da qualche anno a questa parte, sono in continuo calo. Da un lato per i minori trasferimenti statali, dall’altro per la diminuzione di oneri urbanistici. A fronte di questa diminuzione, sono aumentate le spese per i servizi "alla persona". E cioè: assistenza educativa, scolastica per ragazzi con disabilità, inserimenti in comunità e affidi. A fianco della spesa sociale, sono costantemente aumentati anche gli investimenti per l’istruzione, che sono passati da euro 85mila circa nel 2014 a circa euro 112mila nell’anno 2019.
Meno entrate e più uscite
Negli ultimi anni è andata crescendo sempre di più la forbice fra entrate, con costante segno meno, e spese, che al contrario hanno sempre avuto segno più: forbice che, secondo le stime fatte tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno, nell’anno 2020 sarebbe andata ad accentuarsi ancor di più, generando un fabbisogno di circa euro 150mila euro. Il Comune in questi anni ha cercato di sopperire alle mancate entrate ricorrendo all’avanzo di Amministrazione, operazione che però può essere limitata.
Taglio delle spese?
"Si potevano tagliare delle spese? In astratto, si poteva: nulla vietava, ad esempio, di togliere il bonus del 20% per gli studenti che prendono l’autobus, oppure di contenere le ore degli assistenti educatori degli alunni con disabilità. Sarebbe stato giusto farlo? La risposta che ci siamo dati è negativa – ha concluso Signorelli – Per quanto riguarda la spesa sociale, il margine di manovra è oggettivamente molto ridotto, perché ogni riduzione rischia di andare a serio discapito di diritti primari della persona, quali quello alla salute e quello all’assistenza. Tagli, pertanto, sono possibili soltanto nella misura in cui si sia disposti ad assumersi la responsabilità di negare un aiuto a chi ne ha necessità: responsabilità che questa Amministrazione va fiera di non essersi mai assunta (né mai si assumerà)". L’applicazione dell’Irpef sarà scaglionata e progressiva, in quanto si baserà sul reddito, per questo i primi versamenti saranno effettuati nel 2021.