L'appello

Test sierologici, prevenzione e protezioni: serve una task force per l'assistenza ai disabili

E' la richiesta del comitato delle famiglia lombarde dei disabili messa nero su bianco in una lettera indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Test sierologici, prevenzione e protezioni: serve una task force per l'assistenza ai disabili
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Test sierologici, prevenzione e protezioni: serve una task force per l'assistenza ai disabili. E' la richiesta del comitato delle famiglia lombarde dei disabili messa nero su bianco in una lettera indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e agli assessori Foroni, Gallera e Bolognini della giunta regionale lombarda, in previsione della fase 2 attesa per il 4 maggio.

Assistenza disabili: task force per la fase 2

La tanto attesa "fase 2" infatti prevede una graduale ripartenza delle attività lavorative, con conseguente incremento del rischio, anche e soprattutto –
come sottolineano le famiglie nelle missiva - per le famiglie dei disabili gravi e gravissimi, per le quali, un eventuale contagio, risulterebbe molto complesso da gestire. Da qui la necessità di avanzare alcune chiare richieste: dai test sierologici alle protezioni individuali.

“Serve una task force regionale dedicata alle famiglie con disabili gravi e gravissimi - scrivono - occorre approntare un protocollo standard, finalizzato alla prevenzione e protezione dei nuclei familiari con disabili e di tutti gli operatori socio-sanitari che li assistono a domicilio. E' inoltre necessario prevedere una campagna di test sierologici per gli operatori ADI e CDD e possibilmente per il nucleo familiare ristretto del soggetto disabile, da effettuare in maniera regolare e periodica einfine pretendiamo che gli operatori ADI e CDD siano forniti di un numero di DPI adeguati, garantendo, in tal modo, un elevato standard di sicurezza, sia per gli assistenti che per gli assistiti”.

"Non meritano di essere dimenticati"

Il Comitato famiglie disabili lombarde da tempo chiede una particolare attenzione per i disabili gravi e le proprie famiglie, attraverso la fornitura di DPI per gli operatori in assistenza domiciliare, e la possibilità di effettuare i tamponi al personale stesso, oltre che a reperire forme alternative di assistenza, rispetto al servizio ADI o CDD (chiusi per i decreti sull’emergenza) considerata la natura particolarmente fragile dei soggetti disabili e le notevoli difficoltà delle loro famiglie.
Adesso, con l’approssimarsi della “ripartenza”, i loro timori sono tutti per “persone fragili, che non meriterebbero certo di essere dimenticate nel nome della ripresa – scrivono Fortunato Nicoletti, Maria Coppola e Luigi Di Lello, presidenti rispettivamente di Comitato famiglie disabili lombarde e delle associazioni ADV Nessuno è Escluso e Mondo CHARGE -, ci aspettiamo la giusta attenzione delle istituzioni nei confronti di una tematica tanto importante quanto per noi delicata”.

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