Ospedale da campo di Bergamo: posata la pavimentazione, donazione del Gruppo Limonta FOTO
Avanza velocemente il grande progetto in corso di realizzazione da parte dell’Associazione Nazionale Alpini.
Tra stanotte e domattina termineranno i lavori di posa della pavimentazione del nuovo ospedale da campo ANA che sorgerà nel padiglione B dell’area fiera di Bergamo. Lavori a tempi di record per il grande progetto in corso di realizzazione da parte dell’Associazione Nazionale Alpini che permetterà di ospitare circa 160 posti letto per malati di Covid-19.
Ospedale a Bergamo, lavori a pieno ritmo
I lavori sono iniziati nella mattinata di domenica 22 marzo: gli Alpini, insieme ai collaboratori della ditta Limonta, hanno posato circa 6.500 mq di linoleum.
“Ringraziamo Limonta per la donazione, ma soprattutto per la tempestività nel rispondere al nostro appello - spiega Fabio Sannino, Presidente di Ente Fiera Promoberg -. Dopo un primo contatto nella giornata di venerdì 20 marzo, il giorno seguente ci siamo confrontati in fiera con i tecnici del gruppo di Costa Masnaga e domenica, insieme agli alpini, stavano già posando la pavimentazione che solitamente è destinata a impianti sportivi.”
“Si, perché oggi giorno quello che conta è la rapidità di risposta per combattere quanto prima la diffusione del virus. Siamo certi che questo nuovo ospedale da campo darà un po’ di respiro agli ospedali bergamaschi che in questo momento si trovano in una situazione di estremo carico operativo", chiosa Antonio Tonarelli, Direttore Logistico Ospedale da Campo ANA.
Grazie a Limonta
“In questo momento ogni azienda deve reinventarsi e mettere a disposizione della comunità i propri prodotti al fine di combattere nei tempi più rapidi possibili la diffusione del virus – sottolinea Paolo Limonta, Presidente di Limonta. - Noi come gruppo Limonta ci stiamo provando, se possiamo dare una mano lo facciamo.”
Il gruppo tessile Limonta, attraverso la sua controllata Torinese Aunde, punta inoltre a riconvertire parte dell’attività destinata all’automotive per la produzione giornaliera di circa 10 mila mascherine. Attende solo la certificazione da parte dell’autorità competente per iniziare la produzione.