Bergamo

Gori incontra i detenuti di via Gleno, niente proteste ma dialogo

Nel carcere di Bergamo i detenuti sono circa 500: le autorità carcerarie stanno notevolmente impegnandosi per evitare che il COVID19 si diffonda.

Gori incontra i detenuti di via Gleno, niente proteste ma dialogo
Pubblicato:
Aggiornato:

Un incontro per comprendere le ragioni dei detenuti della casa Circondariale di Bergamo e trasferire al ministro di Grazia e Giustizia Bonafede le loro richieste in un momento così delicato per il Paese e la nostra città: è quello che hanno richiesto appunto i carcerati di Bergamo, tramite la direttrice del carcere Teresa Zanotta, al sindaco Giorgio Gori, per raccontare le criticità, i problemi e le condizioni dei detenuti in questi momenti di grande apprensione per la diffusione del coronavirus.

Gori incontra i detenuti

A differenza di quel che è avvenuto nelle altre carceri italiane, nelle quali sono scoppiate proteste e violenze, a Bergamo i detenuti hanno scelto la via del dialogo per cercare di portare l’attenzione sulle proprie istanze: hanno infatti redatto una lettera indirizzata al Ministro di Grazie e Giustizia e un documento da inoltrare alla magistratura penitenziaria.

Oggi il sindaco Gori e la direttrice Mazzotta hanno incontrato una delegazione di circa 25 detenuti, appartenenti a tutte le sezione della Casa Circondariale: un confronto di circa un’ora nel quale i detenuti hanno mostrato tutta la loro preoccupazione alla luce dei recenti sviluppi dell’epidemia di coronavirus, chiedendo l’applicazione di misure che snelliscano i tempi per le istanze di pene alternative, in modo anche da migliorare le condizioni di affollamento delle celle del Gleno e rispettare così le direttive che in questi giorni sono fondamentali per contenere la diffusione del coronavirus.

Niente proteste, dialogo aperto

Nel carcere di Bergamo i detenuti sono circa 500: le autorità carcerarie stanno notevolmente impegnandosi per evitare che il COVID19 si diffonda anche all’interno della Casa Circondariale, con conseguenze facilmente immaginabili. Al termine del confronto, il sindaco Gori ha dichiarato di aver apprezzato la scelta dei detenuti di Bergamo di non inscenare proteste come quelle avvenute nelle altre città italiane, proprio per perorare al meglio la propria causa presso le istituzioni, e si è impegnato a farsi portavoce della richieste dei carcerati del Gleno presso il Ministro Bonafede.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali