Solidarietà

L'appello dell'Avis provinciale: "Continuate a donare il sangue"

L'associazione invita a rispettare gli appuntamenti in agenda segnalando malesseri, febbre o frequentazioni della zona rossa.

L'appello dell'Avis provinciale: "Continuate a donare il sangue"
Pubblicato:

L'appello dell'Avis provinciale: "Continuate a donare il sangue". L'allerta in Lombardia per la diffusione del Coronavirus non deve far desistere i donatori dal loro impegno di solidarietà.

Avis: "Continuate a donare il sangue"

"Anche in questo difficile momento di diffusione della infezione da Coronavirus, la nostra Associazione è chiamata a continuare a dare il proprio importante contributo al sistema trasfusionale, pertanto i Centri di Raccolta Sangue di AVIS Provinciale Bergamo continueranno ad operare, salvo diverse disposizioni che ci dovessero pervenire in futuro dalle sedi istituzionali preposte".

Un messaggio ai donatori

E' il messaggio dell'Avis provinciale indirizzato a tutti i donatori bergamaschi con il quale hanno chiesto di mantenere gli appuntamenti già in agenda. Ma la sicurezza per il donatore non verrà meno, anzi. Come sempre Avis ha invitato i donatori a rispettare le norme ai fini dell'idoneità e di non prenotare la donazione se:

  • si presenta sintomatologia febbrile negli ultimi 15 giorni
  • se si ha o avuto negli ultimi 15 giorni anche un banale raffreddore, mal di gola o altra sintomatologia riferibile ad infezione virale, anche se a te sembra di essere in forma pur con questo problema
  • se ha frequentato negli ultimi 28 giorni luoghi a rischio facenti parte dell’area attualmente a maggior rischio sanitario vale a dire le seguenti località del Lodigiano: Castiglione D’Adda, Codogno, Casalpusterlengo, Castelgrundo, Fombio, Maleo, Bertonico, Somaglia, Terranova dei Passerini.

Avis ha chiesto, inoltre, di dare comunicazione al numero 035/342222 (attivo dalle 8 alle 12) se si dovesse manifestare febbre entro 14 giorni dalla donazione. Avis assumerà ogni misura cautelativa necessaria che verrà comunicata dalle Istituzione Sanitarie preposte, a tutela dei donatori, degli ammalati da trasfondere e del personale che lavora nelle sedi di Raccolta.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali