Asfalto, eccellenze e dazi: gioie e dolori di una Bassa agricola che ha tanto da dire
In occasione della 42esima edizione della Fiera agricola il presidente della Coldiretti Bergamo Gabriele Borella racconta il settore primario oggi

Oggi, giovedì 24 aprile, in serata, taglio del nastro della 42esima Fiera Agricola di Treviglio, e la più rappresentativa associazione di categoria del settore Primario, la Coldiretti, è impegnata in diversi convegni. Obiettivo: raccontare il vero volto di un settore che sta cambiando pelle.
Agricoltura tra cliché e innovazione
"Il vero lusso in questi tempi di guerra è avere una casetta con un pezzo di terra (...) Quante volte ho sentito parlar di campagna dalla gente che vive in città e che loda la vita bucolica. Però in campagna, poi, mica ci sta".
Così canta Brunori SAS nel suo ultimo singolo "La Ghigliottina" uscito dopo il successone sanremese, "L’albero delle noci". Ha ragione: il primo passo per capire l'agricoltura è dimenticarsi dei cliché da cartone animato che la circondano. Altro che vita lenta. Altro che vergini tradizioni millenarie. Altro che decrescita felice. Oggi l’agricoltura, specialmente nella Pianura Padana, è uno dei settori più dinamici e ad alto tasso di innovazione, che parla (e investe) in sostenibilità ben più di quanto si possa immaginare. A parlarne è Gabriele Borella, presidente di Coldiretti Bergamo.
L'intervista
Il presidente Borella, perito agrario caravaggino di 38 anni, è socio della società agricola caravaggina "Il Montizzolo", che conta un allevamento di circa tremila suini destinati al circuito del consorzio di Parma e San Daniele. E' presidente di Coldiretti Bergamo dal 2023.
Presidente, come è cambiata l'agricoltura nella Bassa, negli ultimi anni?
"I nostri agricoltori si stanno muovendo in modo positivo e importante: siamo in una fase di grande evoluzione, in cui le aziende cercano di adeguarsi alle dinamiche del mercato. Il che significa, concretamente, nuovi modi per coltivare e per allevare. Tutto ciò è certamente figlio anche di un ricambio generazionale, ma anche dell'adattamento ai tempi e alla lungimiranza degli imprenditori stessi. Il consumatore è il nostro punto di riferimento, ma sono gli stessi agricoltori, spesso, ad aver cambiato prospettiva su temi quali, ad esempio, il benessere animale e l'attenzione alla sostenibilità ambientale delle nostre attività. È un cambiamento anche nell'etica personale, emerso almeno negli ultimi vent'anni. Ma penso anche agli enormi investimenti che sono stati fatti per l’irrigazione di precisione, ad esempio al grande progetto portato avanti dal Consorzio di bonifica della Media pianura a Caravaggio".
Eppure c'è chi è convinto che dell'inquinamento connaturato alla produzione agricola ve ne facciate un baffo
"C'è un distinguo da fare, secondo me: c'è chi fa ambientalismo da scrivania e chi lo fa tutti i giorni, veramente. La verità è che l'agricoltura sta facendo passi da gigante verso la sostenibilità, ma al tempo stesso a volte persino i legislatori dimostrano di non conoscere minimamente il settore che regolamentano in modo sempre più restrittivo".
Allude al Green Deal della precedente Commissione europea?
"Ma anche più in generale al tema dell'export. Abbiamo produzioni vincolate, e poi come Paese siamo costretti ad importare prodotti dall'estero che certamente non hanno i nostri standard di qualità. Ci affacciamo su un mondo globale in cui le regole non sono affatto reciproche".
Nemmeno i dazi di Donald Trump, a giudicare da come li ha impostati
"In questa fase l'importante è non perdere la testa ma stare a vedere cosa succede realmente. Penso che il dialogo sia ancora la strategia fondamentale: l'Italia ha produzioni talmente forti e talmente buone nell'agroalimentare, da poter dire di avere ancora molte carte da giocare".
La Fiera agricola di Treviglio compie 42 anni ma li "porta bene". Perché, secondo lei, resta un appuntamento così atteso?
"Perché racconta veramente bene ciò che è oggi l'agricoltura: un connubio tra la produzione agricola in senso tradizionale e una forte spinta alla meccanizzazione e all'intreccio con altri settori economici. Penso a Same, e al grosso indotto della componentistica per l'agro-zootecnica nella Bassa".
Un tema caldo è quello del ricambio generazionale: un momento delicatissimo nella vita di molte aziende che si intreccia ad un altro problema diventato ormai strutturale in molti settori: la mancanza di personale.
"Il ricambio generazionale è sempre difficile: ci si va a scontrare con il senso delle tradizioni. Quanto al personale, come Coldiretti stiamo cercando di esplorare tutte le strade possibili. Le scuole agrarie funzionano, sì, ma purtroppo il vero tema oggi è che molto spesso i ragazzi che inseriamo li perdiamo molto presto. Succede quando si approcciano agli orari di lavoro imposti dall'agricoltura e dell'allevamento, che non sono certamente "standard". Anche per questo stiamo cercando di attirare i ragazzi su nuovi percorsi, penso all'ambito dello smart-farming. In futuro del resto in azienda non serviranno più soltanto i 'classici' salariati, ma tecnici e informatici".
Il futuro dell'agricoltura da dove passa, nella Bassa? Sempre che non ci passi sopra, prima, un'altra autostrada...
"Il futuro agricolo della Bassa è prima di tutto da tutelare. Lo scempio di suolo che abbiamo visto in questi anni, per costruire tutte queste logistiche, è stato grave. In una zona come la nostra, in cui l'agricoltura ha davvero ancora qualcosa da dire, la futura Bergamo-Treviglio nasce su un progetto di 35 anni fa che da più parti è considerato altamente inefficiente. Soprattutto, distruggerà ancora altro terreno agricolo in una zona importante, come quella del Cerreto: l'ultimo polmone verde rimasto, a pochi chilometri dall'inizio dell'hinterland di Bergamo a nord e di Milano a ovest".
Un paesaggio che ha un valore (anche economico)...
"Pensiamoci: oggi i custodi del paesaggio agricolo sono gli agricoltori. Sono loro che mantengono e rendono vivibili le campagne che così tante persone ogni giorno vivono, tranquille e felici, per passeggiare tranquille o per fare sport. Si tratta di un aspetto importante della nostra qualità della vita, ed è gestito completamente senza costi per la collettività".