Sport - Ciclismo su pista

Stefano Moro ad Apeldoorn è medaglia di bronzo all’Europeo nel Keirin

Il risultato del fontanellese è storico in quanto per la prima volta l’Italia è riuscita a salire sul podio continentale della specialità

Stefano Moro ad Apeldoorn è medaglia di bronzo all’Europeo nel Keirin
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Grandissima e bellissima impresa per il ventiseienne bassaiolo Stefano Moro. Il corridore di Fontanella ha conquistato la medaglia di bronzo nel Keirin (tre giri dietro al derny, una sorta di bici a motore, e poi tre giri liberi con volata finale) ai Campionati Europei disputati al velodromo di Apeldoorn nei Paesi Bassi. Il risultato del fontanellese è storico in quanto per la prima volta l’Italia è riuscita a salire sul podio continentale della specialità.

L'impresa di Stefano Moro

Appena tornato dalla rassegna europea, Stefano ci racconta la gran bella avventura.

«Tutto risale al Mondiale su pista di Parigi del 2022 dove ero azzurro di riserva. Ero affiancato ai ragazzi della velocità olimpica e ho chiesto a Ivan Quaranta (il cremasco è tecnico federale pista della Nazionale, ndr) di prendermi qualche tempo per vedere se potevo essere competitivo. Ricordo che avevo fatto un buon crono nei 200 mt lanciati e da quel momento, dopo aver parlato e chiesto consiglio anche al commissario tecnico Marco Villa, ho deciso dopo le vacanze di accarezzare la “pazza idea” di gareggiare nelle discipline veloci. Da allora è passato un anno e due mesi che sono stati molto difficili con molti bassi e pochi alti, ma ne è valsa la pena! Questa medaglia è il premio per i tantissimi sacrifici fatti!».

Ci racconti nel dettaglio la gara?

«Nelle qualificazioni del primo turno non ero andato bene e sono stato costretto al ripescaggio per non essere eliminato, sono riuscito a vincere e passare in semifinale dove ho trovato la ruota giusta e piazzandomi terzo ho raggiunto la finale. Non mi aspettavo io, ma nemmeno i tecnici, di arrivare fino in fondo e qui Quaranta mi ha spronato ancora di più dicendomi che dovevo puntare alla medaglia. In finale ho scelto la ruota del polacco Rudyk ed è stata la mossa vincente: mi sono incollato a lui e non ho avuto problemi a centrare il terzo posto alle spalle del vincitore l’olandese Lavreysen e appunto del polacco. Mi sono stupito di non aver perso neanche un metro: la motivazione ti fa fare, e ottenere, cose impensabili!».

Stefano è da tempo fidanzato con la bergamasca Martina Fidanza, una delle «reginette» della pista a livello mondiale, presente ad Apeldoorn. Quanto conta aver accanto Martina per ottenere questi risultati?

«Una gran bella fetta! Lei è riuscita a vedere le potenzialità della mia scelta e mi ha sempre supportato anche nei momenti difficili. Mi è stata vicina e mi ha fatto superare tutti gli ostacoli. E poi le sue medaglie sono davvero molto motivanti...».

A chi dedichi questo preziosissimo bronzo?

«La lista è lunghissima... In primis a Marco Villa e Ivan Quaranta che hanno creduto in me. Alle Fiamme Azzurre, il gruppo sportivo per il quale gareggio e che mi sostiene. Alla Federciclismo con il presidente Cordiano Dagnoni in particolare, al Team Arvedi Cycling dove ho corso da dilettante e che ancora è al mio fianco. E per finire a tutta la mia famiglia e a Martina».

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