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Regonesi, i 41 anni non cancellano la passione per il calcio

Il mancino ex Atalanta e AlbinoLeffe ora gioca in Seconda categoria con il Badalasco.

Regonesi, i 41 anni non cancellano la passione per il calcio
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L’emergenza Coronavirus nella regione Lombardia ha costretto al rinvio in blocco delle gare di calcio previste lo scorso weekend. Tra queste, nel torneo di Seconda categoria (girone D), Badalasco-Oratorio Bariano, che avrebbe messo in palio una buona fetta di gloria.

Regonesi e la passione per il calcio

I barianesi si sarebbero presentati all’appuntamento in vetta alla classifica a quota 43, i faresi (con una partita in meno da recuperare) a 38 e con la volontà di accorciare. Discorso rimandato a data da destinarsi.
Tra i giocatori più rappresentativi sul fronte Badalasco spicca il nome di Pierre Giorgio Regonesi, che sabato 22 febbraio ha spento 41 candeline. Il terzino dal mancino d’oro, nato ad Osio Sotto e residente a Pognano, non ha certo bisogno di troppe presentazioni: cresciuto nell’Atalanta, con cui ha esordito in Serie A, ha poi vestito altre maglie prestigiose nel mondo del professionismo come Empoli, Rimini e AlbinoLeffe. Poi la scelta di "sposare" il calcio nostrano indossando le casacche di MapelloBonate, Casazza e, negli ultimi due anni, quelle bassaiole di Asperiam e Badalasco.

Una volontà, quest’ultima, motivata così.

"Nello scorso campionato ho avuto la possibilità di giocare con l’Asperiam e ho accettato con entusiasmo. Ad inizio di questa annata sportiva invece avevo praticamente smesso, poi c’è stata l’opportunità di continuare con il Badalasco allenato da mister Graziano Nicoli, con cui avevo lavorato proprio a Spirano: ecco spiegato il motivo di proseguire la mia avventura nei dilettanti. Fino a che il fisico mi permette di andare avanti, non mollo: la passione è la stessa degli esordi".

Il presente si chiama Badalasco

Il presente, dunque, si chiama Badalasco, un piccolo mondo che l’ha fatto subito sentire a casa.

"Mi sono integrato benissimo con il resto del gruppo, sono ragazzi con la testa sulle spalle. Il livello del calcio dilettanti è cambiato rispetto al passato, senza il lavoro sul campo è difficile fare bene. Obiettivi stagionali? Non possiamo nasconderci, la società ha ambizioni di salita nella categoria superiore e dobbiamo fare in modo di non fallire. Da qui alla fine del campionato mancano diverse partite che sono da considerare tutte delle finalissime".

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