Alla maratona di Parigi brilla la stella di Paolo Togni, miglior italiano tra i concorrenti, 184esimo assoluto e sesto di categoria. A 45 anni davvero un traguardo che pochi possono vantare, tanto più che l'atleta di Urgnano, originario di Treviglio, è reduce da un intervento al menisco il 19 dicembre 2024.
Paolo Togni orgoglio della comunità
L’impresa sportiva all’ombra della Tour Eiffel per l’atleta tesserato Romano Running si è concretizzata domenica 13 aprile, alla 48esima edizione della "Schneider Electric Marathon de Paris", che ha registrato un record storico di partecipazione: 56mila 950 iscritti (ovvero partenti effettivi) provenienti da tutto il mondo. Al traguardo sono giunti in 55mila 496, stabilendo il nuovo primato per la maratona parigina, vicinissimo al record di New York 2024. Si è trattato dunque di una delle gare più partecipate di sempre, confermando Parigi tra le più grandi maratone al mondo.
"Ho abitato a Treviglio fino ai 20 anni, poi sono arrivato a Urgnano, paese natale di mio padre - ha raccontato - nella vita faccio il posatore di serramenti e ho cominciato a fare sport come amatore, correndo nelle gran fondo e nelle gare in salita con la GS Ciclismo Urgnano affiliato alla Polisportiva - ha raccontato - La bicicletta però richiede molto tempo negli allenamenti per arrivare ad essere performanti, mentre nella corsa a piedi è più facile gestirsi con il lavoro e la famiglia. Io ne ero sempre stato affascinato e così ho deciso di passare al podismo, ma ho subito scelto di farmi seguire da un allenatore professionale come Giovanni Bonarini di Albino, per cercare di ottimizzare non solo la quantità ma la qualità del tempo che dedicavo al nuovo sport a cui mi stavo approcciando. Nell’arco di sette anni sono riuscito a raggiungere prestazioni discrete per la mia fascia d’età, in Italia sono ottime, quindi sono contento e soddisfatto. Questa è stata la mia quarta maratona internazionale, dopo quella di New York, dove ho corso due volte, e Vienna. Contando anche quelle italiane sono alla 12esima esperienza".
Paolo Togni
Allenamento e passione
Ma come si arriva a partecipare a manifestazioni di questa portata?
"Quando si comincia lo si deve fare in modo graduale - ha spiegato - cercando di migliorare le proprie prestazioni avvicinandosi alla distanza regina, i 42 Km. Arrivati a un buon livello aerobico e organico poi, per preparare una maratona, servono 14 settimane di allenamento almeno, seguendo i consigli di una persona competente e facendo attenzione all’alimentazione. Io di norma percorro settimanalmente 90-100 km. Ci vuole tanta passione e continuità, non parlerei di sacrifici se c’è la motivazione. Nel mio caso poi ho una moglie molto paziente, Simona Zambelli di Cologno, che mi segue in bicicletta portandomi le borracce... Una mattina l’ho fatta alzare alle 4. È stata fondamentale anche a Parigi, si è spostata con la metropolitana raggiungendomi all’ottavo, al 23esimo e al 41esimo km per portarmi i rifornimenti privati, se non ci fosse stata lei sarebbe stata dura per me gestire una prestazione ad alto livello. Nonostante temessi per il ginocchio, che invece ha retto bene, sono riuscito a fare il mio miglior tempo: stare fermo per un po’ quantomeno mi ha garantito maggiore freschezza".
La maratona di Parigi per Togni ha un fascino tutto particolare.
"Sono legato alla capitale francese e la conosco molto bene - ha concluso - questo è stato un vantaggio perché sapevo sempre dov’ero mentre stavo correndo e non avevo la necessità di guardare troppo l’orologio per capire quanto mancava.... E poi è un percorso fantastico, che tocca i punti più belli della città, senza doppi passaggi. È stata davvero una grande emozione".