Atletica leggera

Ihemeje settimo agli Europei di Roma

Il "Bassaiolo d’America", triplista forgiato da Paolo Brambilla all’Estrada, si è ben districato in una finale stellare

Ihemeje settimo agli Europei di Roma
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(nella foto Emmanuel Ihemeje in uno dei salti effettuati ai Campionati Europei di Roma - Foto Grana/Fidal)

Al Campionato Europeo 2024 consumato a Roma ed entrato nella storia dell’atletica italiana per il numero di medaglie conquistate, ben 24 (11 d’oro, 9 d’argento e 4 di bronzo) c’era anche il "nostro" Emmanuel Ihemeje. Il "Bassaiolo d’America", come lo abbiamo ribattezzato visto che vive negli Stati Uniti, nato il 9 ottobre del 1998 a Carrara ma da piccolissimo trasferitosi nella Bassa a Zingonia di Verdellino, impegnato nella gara di salto triplo ha concluso al 7° posto con miglior salto di 19,92 metri ripetuto due volte al quarto e sesto balzo.

Ihemeje, migliore degli italiani

Emmanuel (Aeronautica) è risultato il migliore degli italiani precedendo Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle), ottavo con 16,90 mt. E’ stata a dire il vero una competizione stellare quella di Roma con i primi due classificati oltre il "muro" dei 18 metri. Titolo continentale conquistato da Jordan Diaz (cubano naturalizzato spagnolo) con 18,18 mt (terza misura di sempre al mondo) davanti all’altro cubano (naturalizzato portoghese) Pedro Pichardo con 18,04 mt; medaglia di bronzo per il francese Thomas Gogois con 17,38 mt. Nei sei salti effettuati Ihemeje è stato molto regolare con questa sequenza: 16,87 mt al primo balzo, poi secondo salto giudicato nullo (molto lungo oltre i 17 metri), 16,91 mt al terzo, 16,92 mt al quarto, un altro nullo e l’ultimo salto ancora a 16,92 mt.

"Ho dato fino all'ultima briciola"

In definitiva una buona gara e un buon risultato quello ottenuto dal triplista forgiato all’Atletica Estrada di Treviglio e Caravaggio dalle mani abili del direttore tecnico Paolo Brambilla, ora Emmanuel vive a Los Angeles ed è seguito dall’allenatore Tyree Price. Ai microfoni della televisione così Ihemeje ha commentato la sua prestazione a Roma.

"Innanzitutto vorrei salutare tutti i miei amici, i familiari, che mi hanno supportato fino a qui e che sono connessi adesso per guardare questo bellissimo Europeo. Che dire, è stata una gara bella, ho cercato di affrontarla di testa, concentrandomi sulla mia tecnica, cercando proprio di centrare tutti gli obiettivi che avevo, e ho dato tutto. Ho dato tutto, fino all’ultima briciola, e si va alla prossima, si prende ciò che abbiamo imparato, e quindi si mette nello zaino, è tutta esperienza".

Brambilla: "Non ha retto la tensione"

Paolo Brambilla ha naturalmente osservato con grande attenzione la prova del suo «pupillo». Questo il suo parere sulla prestazione di Emmanuel.

"In finale non riesce a reggere la tensione e quindi ottiene meno di quello che è nelle sue potenzialità. A Roma non ha interpretato bene la pedana che era rialzata e quindi bisognava utilizzare la componente elastica invece della forza che ha usato lui. Doveva adattarsi alla pedana e sicuramente avrebbe ottenuto una misura migliore. Peccato quel salto nullo che lo avrebbe portato più avanti nella classifica. Secondo me alcuni dei finalisti agli Europei Emmanuel può superarli alle Olimpiadi di Parigi (7 agosto le qualificazioni, il 9 la finale, ndr) dove la pedana dicono non è rialzata e quindi più adatta a lui. Fisicamente sta bene, bisognerà lavorare molto da qui ad agosto per arrivare preparati al punto giusto e lottare per riuscire ad entrare nella finale che sarabbe già un buonissimi risultato".

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