Martinengo

Sacra famiglia in campo contro la violenza sulle donne

Venerdì è stata organizzata un'iniziativa ispirata a una frase del Talmud ebraico

Sacra famiglia in campo contro la violenza sulle donne
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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,  istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 novembre, l'istituto scolastico Sacra famiglia di Martinengo ha proposto ai ragazzi un momento di meditazione.

Sacra famiglia in campo contro la violenza di genere

Come istituto scolastico la Sacra Famiglia ha ritenuto di fondamentale importanza unirsi nella riflessione con un’esperienza collettiva di responsabilizzazione prevenzione rispetto al tema della violenza di genere.

"Venerdì mattina i nostri alunni sono stati invitati a vivere un tempo di meditazione guidata  arricchito da una preghiera e da un gesto comunitario ispirato a parole prese dal Talmud ebraico, che comincia così: "...state molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime!" - ha fatto sapere la scuola - Le lacrime sono il fluido della vita, che esprimono intense e preziose emozioni; pertanto non ci si può meravigliare che Dio le conservi e, con esse, mantenga il ricordo di ciò che le ha provocate. Quante donne maltrattate nel corpo e nell' anima, donne private del desiderio di vivere per mano dell'uomo che aveva promesso di amarla, rispettarla e proteggerla, diventando invece il loro peggior nemico, il loro uomo nero! Quante lacrime da queste donne. Lacrime da non dimenticare, da non sottovalutare, lacrime che purtroppo domani potrebbero essere delle donne che ci sono più vicine, lacrime che a malincuore continueranno nel tempo a scorrere sul volto di ragazze, donne e madri".

L'iniziativa

"Facciamo in modo che queste lacrime siano raccolte da ognuno dei nostri ragazzi e conservate per la loro preziosità, per le grida che contengono, per quanto così salate possano pizzicare il nostro cuore, per quanto così limpide possano mostrarci che c’è ancora speranza per vederne luce attraverso, così pure da essere in grado di ripulire le nostre debolezze umane - ha concluso l'istituto - Per valorizzare visivamente il senso di queste parole abbiamo chiesto ad ogni alunno di portare a scuola una bottiglietta d’acqua da 0,50 l riempita d’acqua tinta di blu/azzurro (con ausilio di qualche goccia di tempera) per rappresentare metaforicamente le lacrime che ognuno di noi raccoglie per non dimenticare, quelle lacrime che non devono più toccar terra in silenzio. Questo gesto simbolico di ogni ragazzo ha contribuito alla creazione di un’ installazione che ha valorizzato il significato del momento che vissuto insieme venerdì 24 novembre alle 8.15 nel cortile della nostra scuola".

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