Treviglio

Nonni in "classe" per raccontare la loro infanzia FOTO

E' l'iniziativa promossa dalla 2A della scuola elementare De Amicis che giovedì 14 maggio ha ospitato nell'aula virtuale nonno Enrico e nonno Massimo.

Nonni in "classe" per raccontare la loro infanzia FOTO
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Nonni in "classe" anche se solo virtualmente per raccontare ai più piccoli la loro infanzia. E' l'iniziativa promossa dalla 2A della scuola elementare De Amicis di Treviglio che giovedì 14 maggio ha ospitato nell'aula virtuale nonno Enrico e nonno Massimo.

Nonni in "classe"

Enrico e Massimo, rispettivamente il nonno di Isabella e il nonno di Leone, hanno accettato l'invito, seduti nelle loro postazioni si sono collegati in Meet, prontissimi per rispondere alle domande dei più piccoli. Lo scopo dell’intervista, infatti, era quello di scoprire com'era stata l'infanzia dei nostri nonni, com'era - insomma - la vita quando loro erano piccoli.

Bravissimi i bambini (Isabella, Bianca, Chiara, Francesko, Youssef, Klevin, Mois, Nicola, Emanuele, Benedetta, Damien, Giulia, Leone, Martina, Diego, Mara, Sophie, Sara, Michelangelo, Alice, Serj e Marco) che da dietro pc e tablet hanno posto le domande ai nonni ascoltando le risposte con tanta curiosità.

"Quante informazioni ci hanno trasmesso: i nostri nonni sono nati a casa perché un tempo non si nasceva all’ospedale, non c’era il bagno in casa,  gli unici servizi igienici erano in cortile, il bagno si faceva in una tinozza e l’acqua veniva scaldata sul fuoco - hanno raccontato i bambini - Al tempo dell’infanzia dei nostri nonni a scuola si andava a piedi, si indossava un grembiule, si scriveva con un pennino e le bidelle riempivano il calamaio con l’inchiostro; per i più monelli la maestra utilizzava una bacchetta…quante bacchettate sulle mani ricevevano".

La vita al tempo dei nonni

"I vestiti non erano mai nuovi, si indossavano quelli già utilizzati dai fratelli, dai cugini e fino a 16 anni pantaloncini corti - hanno proseguito - Al compleanno niente regali, i più fortunati sorseggiavano un bicchiere di bibita. Si giocava per le strade, non c’erano pericoli, le auto erano pochissime. Avevamo tanti amici con cui giocare a biglie. I più fortunati avevano la televisione, ma i programmi si vedevano in bianco e nero. I negozi erano piccoli e ben forniti, non esistevano i supermercati; per Treviglio si vedevano i tram, c’erano già le due stazioni".

"Cari bambini come avete sentito la nostra infanzia è stata molto diversa dalla vostra - hanno detto i nonni - Per noi Treviglio è sempre stata un bel paese ed ora una città meravigliosa".

Il grazie delle maestre

"Grazie ai nonni per la loro disponibilità e grazie alle famiglie della 2A per  la preziosa collaborazione dimostrata in questo difficile momento di pandemia - hanno concluso le maestre Tiziana Rozzoni, Giovanna Monaci, Paola Facchetti, Fulvia, Lucio Onolfo.- Senza la vostra disponibilità non avremmo potuto raggiungere i nostri alunni con la 'didattica della vicinanza'. Ci auguriamo di proseguire con questo spirito, cadute di connessione, ma nessuna di collaborazione, tutti premurosi a rispettare il distanziamento fisico ma non sociale. Il nostro grazie a tutti i bambini, pronti a mettersi in gioco ogni giorno, pronti a cominciare con un caldo abbraccio virtuale per sentirci vicini come nella nostra aula posta al primo piano della nostra meravigliosa scuola. Uno speciale grazie alla nostra super animatrice digitale Wilma Dotti, per averci guidate e sopportate con santa pazienza in questo fragile momento".

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