Treviglio

La startup degli studenti dei Salesiani: "Ecco come rendere potabile l’acqua"

L’ambizioso progetto dei ragazzi che frequentano l'istituto trevigliese permetterebbe di intervenire in casi di emergenza

La startup degli studenti dei Salesiani: "Ecco come rendere potabile l’acqua"
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Un sistema di filtraggio e potabilizzazione capace di intervenire in contesti di emergenza, come quelli alluvionali, e che consenta di "riciclare" l’acqua. E’ l’ambizioso progetto di "Po.De. System JA" una start up composta da undici studenti e studentesse dell’Istituto Salesiano di Treviglio che, guidati dal loro insegnante Renato Arrigoni, si sono posti come obiettivo quello di dare un contributo per risolvere il problema della scarsità di acqua potabile.

Startup

Come? Attraverso il loro innovativo sistema di depurazione e pompaggio, da cui appunto deriva il nome della start up.

"La questione della siccità e della scarsità d’acqua in Italia e nel mondo è uno dei temi più caldi di questi anni - hanno spiegato i ragazzi - c’è sempre meno acqua e ancor meno è quella potabile. Per di più, in molti Paesi, ancora troppe persone non hanno accesso all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari di base. Al giorno d’oggi, si verificano con una certa frequenza fenomeni naturali come alluvioni, straripamenti e allagamenti che minano, fin dalle fondamenta, l’equilibrio sociale, già precario, di alcune comunità. È in queste situazioni che viene a mancare l’acqua potabile a causa dell’inquinamento delle falde acquifere. Abbiamo inoltre contattato un nostro ex-professore che si è trasferito in Guinea Bissau e, grazie alla sua testimonianza, abbiamo riscontrato quanto sia problematica, in quelle aree, la mancanza di rifornimenti idrici - hanno poi aggiunto gli studenti - Abbiamo avuto modo di comprendere come l’acqua che viene assunta dai locali abbia un contenuto microbiologico molto elevato che la rende piuttosto pericolosa per la salute".

Un sistema sostenibile

Il sistema ideato dalla startup "made in Salesiani" permetterebbe di poter ottenere acqua potabile in maniera "sostenibile", a differenza di altri sistemi già esistenti. Un’apparecchiatura che possa trovare un’applicazione ancora maggiore nei Paesi dal basso Indice di Sviluppo Umano, che sono proprio quelli che rappresentano il mercato nel quale gli studenti trevigliesi vogliono concentrare la distribuzione del prodotto. Quest’ultimo, il filtro "PoDe ONE" nasce dall’unione di più apparecchiature ed interamente contenuto in un container della lunghezza di sei metri. Al suo interno sono presenti un primo sistema di filtraggio all’ingresso, un secondo sistema di microfiltrazione con filtri autopulenti, vasche per contenere fanghi e detriti che escono dalla filtrazione, quattro sistemi di potabilizzazione, due elettropompe che fanno circolare l’acqua nel sistema e ne permettono l’uscita, un’elettropompa che immette l’acqua nel sistema e una che la fa circolare nel sistema di microfiltrazione. Il tutto è alimentato in maniera totalmente sostenibile, grazie alla presenza di sei pannelli fotovoltaici che, posti sopra il «tetto» del container, alimentano tre batterie accumulatrici (a cui si aggiunge una quarta "di sicurezza").  Il macchinario è dotato di un pannello di controllo posto esteriormente al container che ne consente il funzionamento e il monitoraggio. All’interno c’è un software integrato con l’Intelligenza Artificiale, che permette di raccogliere e rielaborare i dati per migliorare le prestazioni da remoto. Il tutto è isolato dalla penetrazione di liquidi. Il sistema è inoltre interamente trasportabile, date le dimensioni del container.

Un team giovane di ragazzi e ragazze

Come detto, il team che sta dietro al progetto della startup è composto da ragazzi. Al vertice c’è il Ceo Matteo Berengan. Della squadra fanno parte anche Federico Carrera (Responsabile degli affari generali), Riccardo Radaelli (Project Manager), Alberto De Bellis (Project Operator), Enea Villa (Marketing Manager), Federico Ripamonti (Marketing Operator), Matteo Beltrame (Economics Manager) e Simone Bonora (Economics Operator). C’è infine il trio "rosa", ovvero Anna Branduardi, Nicole Paganelli e Maddalena Quadri, che si occupa dell’organizzazione e della comunicazione.

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