La lettera

Gesti di speranza al Cerchio magico: la lettera di una mamma educatrice

“Urge un risveglio dalla rassegnazione”.

Gesti di speranza al Cerchio magico: la lettera di una mamma educatrice
Pubblicato:
Aggiornato:

Pubblichiamo al lettera di una mamma di Treviglio, Melissa Valtullini, sul tema della chiusura delle scuole in zona rossa. “Urge un risveglio dalla rassegnazione” scrive  raccontando alcuni progetti portati avanti nelle scorse settimane dalla scuola dell’infanzia cittadina e chiedendo a genitori, insegnanti e dirigenti di “pretendere che il diritto alla scuola sia garantito e in cima alle priorità di questo paese”.

Partecipare è credere e desiderare...

Vorrei fare sentire la mia voce in quanto mamma di due bambini che si vedono nuovamente chiusa la propria scuola. Vorrei far sentire la mia voce in quanto professionista che opera in ambito educativo, artistico e sportivo e si vede negato il diritto di lavorare ormai da più di un anno.

Vorrei far sentire la mia voce in quanto essere umano che si vede negare un diritto fondamentale alla vita, la relazione. Le parole per descrivere come mi sento le ho finite, e faccio fatica a trovarne per commentare l’ennesima chiusura della scuola. Ancora più fatica faccio a trovarne per confrontarmi con chi crede che una decisione del genere sia giusta e ancora non capisca che cosa ciò comporti.

Sono in grande difficoltà con chi a questo punto ancor non riesce a capire che la tutela della scuola è strettamente connessa alla tutela della salute di bambini e ragazzi. Mentre la vita di tante persone, di svariati settori e ambienti va avanti nella normalità, senza mai essersi fermata, mentre ormai svariate inchieste hanno messo in luce le gravissime mancanze nella macchina organizzativa di gestione di questo perenne stato di emergenza e le sue enormi contraddizioni, si chiudono ancora le scuole.

La scuola e tutti i contesti in cui si possa fare un lavoro di crescita e cura personale attraverso attività educative, artistiche, culturali, sportive sono stati messi al bando. Bambini e ragazzi sono continuamente tacciati come “untori”. Queste fasce di popolazione e questi ambiti sociali ed economici sono considerati non essenziali. Sacrificabili. Usati come capro espiatorio per una propaganda terroristica e fuorviante basata su ignoranza, opportunismo, scelte politiche ed economiche, non certo sanitarie, se non per aspetti burocratici e organizzativi che riguardano per esempio l’incapacità di organizzare una campagna vaccinale, facendo finta nel frattempo che non esistano altri modi per contrastare la malattia. Si sono già levate voci autorevoli e competenti, voci importanti. Non ascoltate. Voci supportate da dati, da scienza, da psicologia, pedagogia, da neuropsichiatria, da medicina.

Non è bastato. Servono più voci, servono le voci dei genitori, dei docenti, dei dirigenti. Servono le voci di chi sta a contatto con i bambini quotidianamente, degli adulti che sono responsabili per loro e che dovrebbero tutelare e garantire la formazione delle nuove generazioni. Urge un risveglio dalla rassegnazione. Urge trovare il tempo e la volontà per farsi sentire in mezzo a tutti i nostri problemi quotidiani. Come sosteniamo il carico di ogni altra fatica, abbiamo il dovere di raccogliere questa urgenza, e PRETENDERE che il diritto alla scuola sia garantito e in cima alle priorità di questo paese. Dobbiamo farci sentire e vedere. In ogni modo possibile. E ritegno che un modo sia attraverso la partecipazione attiva. Non solo quando la scuola è chiusa. SEMPRE! Non bastano le parole, dobbiamo agire. Un segnale concreto di presenza, un esempio tangibile agli occhi di chi vuol vedere. Una partecipazione che va comunicata.

Per questo voglio raccontare cosa abbiamo fatto, e stiamo facendo, al Cerchio Magico, una scuola dell’infanzia di Treviglio. Anche durante questo anno di limiti e difficoltà, la collaborazione tra genitori, docenti, realtà del terzo settore, ha dato i suoi frutti. Ci siamo impegnati per creare possibilità dai limiti. Abbiamo tenuto ben presente quali siano i bisogni dei bambini e cercato di rispondervi nel rispetto delle normative imposte. Non abbiamo dimenticato la voglia di divertirci e stupirci creando meraviglia in ogni piccola occasione e per ogni bambino. La sinergia tra le maestre, l’associazione culturale Libra e I genitori ha permesso di realizzare due spettacoli, uno a Natale e uno a Carnevale, realizzati in modo itinerante nel giardino della scuola, con i bambini spettatori all’interno delle proprie classi in totale sicurezza. Questo ha fatto sì che quei giorni speciali potessero essere celebrati e che in questo anno scolastico non mancassero per i bambini esperienze artistiche teatrali.

La collaborazione tra genitori e maestre, con l’apporto fondamentale di un gruppo di volontari, ha permesso al “progetto giardino” di procedere, con un ulteriore ampliamento che ha consentito di attrezzare ogni settore di sezione del giardino con nuovi stimoli psicomotori per attività da farsi all’aperto e per il gioco libero dei bambini. A tal proposito vogliamo ringraziare i volontari per nome: Luigi Bonomi, uno zio di due bimbi della scuola, insieme ai suoi amici Valter, Emanuel, Giancarlo e Paolo. Un ringraziamento speciale a Luca Marone che ha sostenuto il costo di noleggio dell’attrezzatura.

Il Comune ci sta dando pieno appoggio e sta procedendo con l’ordine di nuovi giochi da esterno che saranno presto installati. Il progetto giardino è iniziato nel 2018 da un’idea delle maestre del Cerchio Magico per migliorare gli spazi esterni della scuola secondo criteri di didattica all’aperto, utilizzando materiali di riciclo. L’architetto Simone Crippa, a cui rinnoviamo i nostri più sinceri ringraziamenti, ci ha aiutato nella presentazione del progetto. Nel 2019 con lo spettacolo “Una scuola per” abbiamo raccolto fondi per sostenere le spese necessarie e realizzato una parte dei lavori, che sarebbero stati completati nel 2020, ma la pandemia ha bloccato. Ora abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, e con il sostegno del Comune, arriveremo finalmente al completamento del progetto.

Partecipare è credere e desiderare. Crediamo nella scuola e desideriamo che funzioni al meglio. Oggi sono necessarie non solo voci di legittima indignazione, servono voci per affermare una presenza e una volontà di esserci quando la scuola riaprirà, perché riaprirà, ma bisognerà partecipare affinché si realizzi nel miglior modo possibile. La cosa che ci auguriamo più di tutto ora è che i bambini possano tornare presto a scuola, per scoprire le novità del loro giardino. Per stare insieme ai loro compagni fragili che adesso si trovano a scuola da soli a fare inclusione con le pareti. Per riprendere l’ordine giornaliero del calendario, perché i bambini che avrebbero dovuto farlo venerdì 5 marzo non se lo dimenticano. Per infinite ragioni, tutte racchiuse in una: LA SCUOLA È UN DIRITTO DI OGNI BAMBINO. Ed è ora di smetterla di usarla come scaricabarile per problemi che stanno palesemente altrove.

Melissa Valtullini

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali